Ambiente

RICICLO E GUADAGNO

di Redazione -


di ANGELO VITOLO
Nel nostro Paese la quasi totalità delle lattine in alluminio delle bevande che arrivano sul mercato viene riciclata, il 90,4%. Un record che ha una spiegazione, illustrata dal recente Rapporto 2022 sul Riciclo della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile: “La produzione di 1 kg di alluminio di riciclo ha un fabbisogno energetico che equivale solo al 5% di quello di 1 kg di metallo prodotto a partire dal minerale: èsoprattutto per questo motivo che i rottami di alluminio hanno una valorizzazione economica”.
Il riciclo non è solo sostenibilità, ma un guadagno per l’industria. A ribadirlo è il Cial, il Consorzio Nazionale che da circa 25 anni promuove in Italia la raccolta, il riciclo e il recupero del packaging in alluminio. Un dato che conferma la validità e l’efficacia del modello nazionale di raccolta differenziata, che nel corso degi anni ha rappresentato in assoluto una buona pratica riuscendo a raggiungere risultati in linea o addirittura superiori a quelli dei Paesi che hanno adottato il sistema di deposito con cauzione, il pagamento da parte del consumatore di una piccola somma aggiuntiva al prezzo del prodotto, il suo rimborso al momento della restituzione dell’imballaggio.
Come spesso è ripetuto dal Cial, l’alluminio è un materiale permanente a tutti gli effetti e riciclabile all’infinito, poiché conserva in eterno le sue proprietà strutturali. Quindi, lungo lo Stivale, la lattina in alluminio è da sempre il contenitore per bevande più riciclato. Ora, il traguardo cui si lavora è il 100% di riciclo delle lattine per bevande entro il 2030. Cui il CIAL punta affiancando alla tradizionale raccolta differenziata svolta sui territori locali una serie di iniziative specifiche, come quella avviata fin dal 2007 a bordo delle più grandi navi da crociera che attraversano i mari italiani. Ciò, nel quadro del programma “Every Can Counts” al quale concorrono 19 Paesi dell’Unione europea più il Brasile e che da tempo mettono in campo raccolte “on the go” e negli spazi aperti, dai parchi alle spiagge, dai luoghi di lavoro a quelli di ritrovo di grandi eventi, innanzitutto musicali.
Grazie a questo impegno, la filiera italiana del packaging in alluminio è ai primi posti in Europa ove ha oltrepassato gli obiettivi di riciclo. Siamo i primi per i più alti tassi di riciclo ai minori costi possibili. E vantiamo il contributo ambientale pagato dalle imprese per favorire la raccolta e il riciclo del packaging in alluminio, con 7 Euro per tonnellata, che è il più basso del nostro continente.
Primi non solo per il riciclo delle lattine delle bevande ma anche per le altre frazioni di tutte le componenti del packaging in alluminio: bombolette, vaschette, scatolette, foglio sottile, tubetti, tappi e chiusure, che fanno forte una filiera che è completamente circular e sostenibile, se si considera che dal 2020 al 2022, grazie al riciclo di 151.700 tonnellate di imballaggi in alluminio, sono state evitate emissioni serra pari a 1.107mila tonnellate di CO2 e risparmiata energia per oltre 476mila tonnellate equivalenti di petrolio.
Sostenibilità che si accompagna alla ricerca, che ha sviluppato in un ventennio soluzioni per il risparmio produttivo ed energetico. Per esempio, il peso di una lattina per bevande da 33 centilitri è passato da 14 grammi del 2000 ai 12,2 grammi dei giorni nostri, con un calo del 12%. Per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, grammi che si evidenziano “pesantissimi” perché, moltiplicati per i milioni di lattine ogni anno prodotte, significano tonnellate di metallo risparmiate nell’industria.

Torna alle notizie in home