Sean “Diddy” Combs condannato a 4 anni di carcere
Sono 50 i mesi di reclusione per il cantante e produttore americano. Per i giudici “ha abusato del suo potere”
Il tribunale federale di New York ha condannato Sean “Diddy” Combs a 50 mesi di reclusione. Si tratta di una pena di poco più di 4 anni, dopo che a luglio era stato riconosciuto colpevole di due capi d’imputazione per trasporto di persone a fini di prostituzione. Il noto rapper e produttore musicale, oggi 55enne, rischiava una pena molto più severa. Fino a 20 anni di carcere, 10 per ciascuna accusa, secondo il codice penale statunitense che prevede la possibilità di cumulare le condanne.
Sean Diddy condannato: la decisione del giudice
La sentenza, letta dal giudice Arun Subramanian, ha segnato un punto fermo in una vicenda che ha scosso non solo il mondo della musica, ma anche l’opinione pubblica internazionale. Il magistrato ha sottolineato come Combs abbia “abusato del suo potere e del suo controllo sulle donne che affermava di amare”. Una condanna dura nelle parole, ma più contenuta nei numeri rispetto a quanto richiesto dai procuratori federali.
La linea della difesa
Gli avvocati di Diddy avevano presentato una proposta alternativa, chiedendo 14 mesi di carcere seguiti da un periodo di libertà vigilata e da un percorso di trattamenti terapeutici. Secondo la difesa, l’artista avrebbe meritato clemenza sia per la sua collaborazione con la giustizia sia per il percorso riabilitativo già intrapreso. Combs, infatti, è detenuto dal settembre 2024 presso il centro di detenzione di Brooklyn. I dodici mesi già scontati saranno conteggiati nella pena complessiva, riducendo quindi il tempo ancora da trascorrere dietro le sbarre.
Il caso ha attirato enorme attenzione mediatica fin dall’inizio, soprattutto dopo le dichiarazioni di Cassie Ventura, ex compagna dell’artista, che in aula aveva raccontato episodi di violenza sessuale e fisica, oltre a minacce e ricatti legati a video compromettenti. Testimonianze che hanno contribuito a tracciare il profilo di un uomo che, secondo l’accusa, ha usato fama e denaro per esercitare un controllo spietato sulle donne della sua vita.
Una carriera costruita su successi planetari, collaborazioni prestigiose e un impero economico nel mondo della musica e della moda si trova ora offuscata da una delle pagine giudiziarie più pesanti per un artista della sua generazione. Con questa condanna, Sean Combs non solo vede crollare la sua immagine pubblica, ma rischia di compromettere definitivamente il suo ruolo nell’industria musicale internazionale.
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