Attualità

Siccità, cosa fare in Sicilia: un convegno Amap

di Redazione -


Siccità, anche la Sicilia fa i conti con un’emergenza che si porta dietro il fardello di decenni di cose non fatte.

I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR – rappresentano una opportunità straordinaria per il rilancio sostenibile dell’industria idrica in Italia, in particolare nel Mezzogiorno. Con oltre quattro miliardi di fondi previsti, soprattutto per il miglioramento dell’approvvigionamento e la riduzione delle perdite idriche, si punta all’ammodernamento di migliaia di chilometri di reti, anche con il ricorso a strumenti e sistemi digitali per la gestione dell’acqua.

In questo quadro, l’Amap vuole mettersi in una posizione all’avanguardia, con un piano di progetti ed investimenti di oltre 500 milioni, 200 dei quali già finanziati. È quanto emerso nel corso di un convegno organizzato dall’azienda a Palermo, in collaborazione con Servizi a Rete, Xylem e ANCE Sicilia.

E’ stato un momento di confronto e dibattito che ha coinvolto oltre cento fra tecnici, amministratori pubblici, gestori del servizio idrico e imprese. Il tema è oggi di grande attualità, vista la gravissima siccità che sta colpendo il nostro paese e la prospettiva di impatto che il cambiamento climatico avrà proprio su disponibilità e qualità delle risorse idriche.

“I fondi del PNRR, come quelli degli altri programmi comunitari – è stato affermato  durante il dibattito – aprono la strada ad un profondo miglioramento e potenziamento del settore idrico nel nostro paese, con un investimento che non ha uguali nella storia del paese, ma perché queste risorse siano effettivamente attivate in modo proficuo, occorre avviare urgentemente un confronto ed una collaborazione fra tutti gli attori coinvolti dal livello nazionale al livello locale, individuando le priorità e costruendo le necessarie sinergie”.

Proprio sulla sinergia fra diversi soggetti e sulla capacità di progettazione e programmazione, ha puntato il proprio intervento l’ad  di Amap Alessandro Di Martino, che ha sottolineato che l’azienda “ha fatto un investimento sulla capacità di progettazione, innescando un processo virtuoso di scambio e collaborazione fra le nostre Unità incaricate degli investimenti e, appunto, della progettazione. Il risultato di questo investimento è un parco progetti di oltre 500 milioni di euro molti dei quali, per circa 200 milioni, già finanziati, che ci permette di essere pronti a sfruttare ogni opportunità offerta non solo dal PNRR, ma anche da altre iniziative regionali, nazionali o comunitarie a sostegno del settore idrico”.

Sulla necessità di lavorare sull’innovazione è intervenuto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, secondo il quale “in un periodo di siccità e cambiamento climatico occorre un ripensamento in termini di qualità e innovazione dell’infrastruttura idrica. Gli obiettivi non possono essere solo quelli del lavoro sulla adduzione ma anche quelli della raccolta, della distribuzione e del riuso, che rappresenta un tema cruciale e strategico per garantire al pianeta e alle nostre comunità la sicurezza di avere un’adeguata fornitura idrica  di qualità”.


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