Economia

Stangata in bolletta ma la Bce pensa alla finanza green

di Giovanni Vasso -

CHRISTINE LAGARDE BCE


Verdi di rabbia. Un’altra stangata si abbatte sulle famiglie mentre la Bce si preoccupa per il futuro della finanza green. Le bollette della luce, in Italia, stanno per salire fino al 18,6%. Nel resto del Vecchio Continente le cose non andranno meglio. Anche perché da Francoforte è arrivato l’ordine ai governi nazionali: stop ai sussidi. C’è l’inflazione da combattere. E avere i prezzi stabili, flauta ora la signora Lagarde, servirà a difendere e implementare la finanza verde. Sissignori. Occorre sacrificarsi. Perché la finanza possa continuare a far soldoni. “Per la Bce, il contributo più importante che possiamo dare è mantenere la stabilità dei prezzi”, spiega in una nota congiunta con la Bei e l’Aie la governatrice della Banca centrale. “Per qualsiasi tipo di investimento fisso, la stabilità dei prezzi è fondamentale in quanto offre alle aziende visibilità su come i loro costi si evolveranno nel tempo. Ma per gli investimenti verdi, che spesso non forniscono ritorni per molti anni, è ancora più importante che i prezzi rimangano stabili”. Non ditelo, però, a quei piccoli e medi imprenditori che vorrebbero pure adeguarsi alle normative green ma a cui le banche, a causa delle condizioni di accesso al credito a dir poco ingrigite a causa degli aumenti stratosferici dei tassi decretati proprio dalla Bce, non danno più fondi.

Lagarde ammette che “il costo del finanziamento di questi investimenti è un problema. Oltre la metà delle imprese – e il 60% delle piccole e medie imprese – hanno indicato che costi di finanziamento troppo elevati pongono ostacoli molto significativi”. Ma invece di riconoscere che, in fondo, la colpa è anche un po’ sua se le cose vanno così, punta il dito contro i governi e contro una generica mancanza di investitori. “Le imprese considerano i prestiti agevolati da fonti pubbliche come uno strumento importante per ridurre il costo degli investimenti verdi, tuttavia, circa la metà delle aziende intervistate ha affermato che le garanzie pubbliche sono insufficienti – ha spiegato Lagarde -, quasi il 40% delle aziende ritiene che la mancanza di volontà degli investitori di finanziare investimenti verdi sia un ostacolo molto significativo. In un momento in cui enormi bacini di capitale privato sono alla ricerca di investimenti ambientali, sociali e di governance, ciò indica una grave inefficienza in Europa”. La soluzione di Lagarde non è quella più semplice: “Ho costantemente sottolineato la necessità di completare l’unione dei mercati dei capitali dell’Ue come un modo per espandere la base di investitori a cui hanno accesso le aziende europee”. Ci vuole più Europa. Certo. Ma ci vorrebbe anche meno rigore.

Quello che Lagarde predica, ormai da mesi, nei confronti delle famiglie e delle stesse pmi. Basta aiuti sulle bollette. Il conto è già arrivato. Solo in Italia, l’Arera ha stimato, per il quarto trimestre di quest’anno, aumenti in bolletta fino al 18,6% per l’elettricità. I consumatori sono già sul piede di guerra. “L’aumento delle tariffe elettriche del +18,6% nell’ultimo trimestre dell’anno rappresenta una mazzata da 120 euro in capo alle famiglie del mercato tutelato”, scrive in una nota il Codacons. Per le famiglie un salasso che i consumatori stimano in 764 euro all’anno. Da sommare alle spese per il gas (1.266 euro). In totale, poco più di duemila euro (2.030) a famiglia. Scusate se è poco. Ma per la Bce bisogna pensare alla finanza green.


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