Subway surfing, la nuova follia giovanile
Il subway surfing è una pericolosa moda globale tra i giovani, diffusa dai social, che causa incidenti e morti.
Subway surfing, due parole che suonano innocue, ma che celano una delle pratiche più pericolose e insensate degli ultimi anni. Nata come sfida estrema tra adolescenti e rilanciata dai social, questa tendenza consiste nel salire sul tetto o all’esterno dei convogli della metropolitana o dei treni, filmando l’impresa per guadagnare visualizzazioni. Una moda mortale che, purtroppo, non conosce confini e sta mietendo vittime in tutto il mondo.
Un gioco letale nato sui social
Il subway surfing nasce nelle grandi metropoli, dove i treni corrono veloci e l’adrenalina sembra l’unico modo per sentirsi vivi. Ragazzi sempre più giovani si filmano mentre si aggrappano ai vagoni o si sporgono dai finestrini, ignorando il rischio di cadere, urtare strutture o essere folgorati dalle linee elettriche. I video finiscono su piattaforme come TikTok e Instagram, diventando virali e spingendo altri a imitarli in una spirale pericolosa.
I numeri della tragedia
Negli ultimi due anni il subway surfing ha provocato una scia di sangue. A New York City, una delle capitali di questa folle tendenza, sei adolescenti hanno perso la vita nel 2024, mentre nel 2023 erano stati cinque. L’ultimo episodio, la scorsa settimana, ha visto la morte di due ragazzine di 12 e 13 anni travolte da un convoglio a Brooklyn, nella stazione di Marcy Avenue. Cifre che spaventano, ma che rappresentano solo la punta dell’iceberg, poiché molti incidenti non vengono nemmeno registrati come conseguenza di questa folle pratica.
Anche in Italia crescono gli episodi
Anche nel nostro Paese il subway surfing inizia a farsi notare. A Milano, video amatoriali mostrano giovani appesi ai vagoni della metropolitana verde, mentre sulla linea ferroviaria Brescia–Edolo due minorenni sono stati denunciati dopo aver viaggiato sul tetto di un treno per filmare la bravata. Episodi che dimostrano come la follia si stia diffondendo anche da noi, alimentata da un bisogno di visibilità che troppo spesso sostituisce il buon senso.
Una sfida che non vale la vita
Dietro il subway surfing non c’è coraggio, ma incoscienza e disinformazione. Le autorità di trasporto, i genitori e le scuole stanno lanciando campagne di sensibilizzazione, ma la sfida è complessa. Fermare un fenomeno che corre alla velocità dei social è quasi impossibile. Una cosa, però, è certa, nessuna visualizzazione, nessun video virale potrà mai valere una vita spezzata per pochi secondi di gloria.
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