Attualità

Tanti vecchi da rammendare

di Angelo Vitale -


L’Italia è un Paese di vecchi, uno dei Paesi più anziani d’Europa, non è una novità: entro i prossimi quarant’anni gli over 65 supereranno i 19 milioni, con un aumento significativo degli ultraottantenni. A causa dell’allungamento medio nella speranza di vita alla nascita (in Italia 85 anni per le donne e 82 per gli uomini) è ormai stata creata una nuova categoria di anzianità, dividendo gli over 65 tra chi appartiene alla terza età con buone condizioni di salute, inserimento sociale e disponibilità di risorse e alla quarta età, caratterizzata da dipendenza da altri e decadimento fisico.

Gli anziani non autosufficienti sono circa 3 milioni, pari a oltre il 20% in questa fascia di età, con il rischio di non autosufficienza che supera il 40% oltre gli ottant’anni. Per loro, l’Italia dispone di meno di 400 posti letto in Rsa per ogni 100mila residenti over 65, una dotazione inferiore di oltre due terzi rispetto alla media europea: per colmare questo divario servirebbero almeno 200mila nuovi posti letto ai quali dovrebbero esserne aggiunti ulteriori 125mila per far fronte all’aumento della popolazione anziana.
Nel 2024 è stato istituito il Sistema Nazionale di Assistenza agli Anziani Non Autosufficienti, il Snna, che punta a unificare e semplificare l’accesso ai servizi e a integrare sociale e sanitario, con oltre un miliardo di euro stanziati per il biennio 2024-2025. Un nuovo sistema che prevede una valutazione unificata dei bisogni, punti unici di accesso e un modello di servizi domiciliari specifico per la non autosufficienza.

Un miliardo che può apparire significativo o, a seconda dei punti di vista, una goccia in un mare di bisogni ed esigenze ove la fiducia latita. Il 56% degli italiani è infatti da tempo insoddisfatto dei servizi sociosanitari per i non autosufficienti. E la diffidenza verso le Rsa – scandali giudiziari e orrori mediatici ricorrenti a parte – è legata a percezioni negative sulla qualità dell’ambiente, delle relazioni e sulla prevalenza di interessi economici rispetto ai bisogni di cura per quelli da troppi chiamati soltanto “vecchi”. Tre anni fa, a proposito del Snna, Michelangelo Caiolfa proponeva tre strade affinché funzionasse: rammendare, riordinare o ricomporre le funzioni sociali, sanitarie e assistenziali avvertite. Immagine suggestiva: chi rammenda più una cosa invece di buttarla via senza pensarci?


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