L'identità: Storie, volti e voci al femminile



Attualità

Tentati rapimenti ai danni dei minori

di Priscilla Rucco -


Un allarme continuo tra scuole e parchi

Accade a Roma, nel quartiere Montesacro: una coppia si presenta ai cancelli di una scuola dell’infanzia chiedendo di un bambino. Conoscono il nome, parlano con sicurezza, ma non hanno nè documenti, né deleghe. Gli insegnanti si insospettiscono, bloccano tutto e segnalano l’episodio; prima al dirigente scolastico, poi allertano le forze dell’ordine. Una prontezza che, questa volta, ha evitato conseguenze gravi. Ma quanto accaduto va oltre l’allarme del giorno, perché quando la cronaca parla di “finti parenti” che cercano di prendere bambini, non è solo la paura a scattare, ma è la sensazione che il confine tra sicurezza e fiducia non esista più. L’allarme parte dalla Capitale e si propaga a macchia d’olio in tutta Italia.

Paura anche a Salerno

Sembrava un tranquillo pomeriggio al Parco del Mercatello, cuore verde di Salerno, invece si è trasformato in un tentativo di duplice rapimento. Due bambini, affidati alle cure di una babysitter, sarebbero stati avvicinati da una coppia a bordo di una Mercedes nera. Con una scusa – “ci manda vostro padre” – i due avrebbero tentato di convincere i piccoli a salire sull’auto. Ma la prontezza della giovane ragazza ha mandato all’aria ogni piano, trasformando un possibile rapimento in un segnale d’allarme pronto e attento.

La dinamica:

Secondo quanto denunciato ai Carabinieri, i due sconosciuti si sarebbero avvicinati con un fare gentile ed insospettabile, cercando di conquistare la fiducia dei bambini. Ma un dettaglio non è sfuggito all’occhio vigile della babysitter: i presunti amici del padre non conoscevano alcun nome, né dei ragazzini né della famiglia. Un particolare sufficiente per far scattare i sospetti della giovane. Senza perdere tempo, la donna avrebbe minacciato di chiamare il 112, costringendo così la coppia di mal intenzionati a fuggire in tutta fretta, dileguandosi nel traffico cittadino. Successivamente la denuncia è stata formalmente presentata ai Carabinieri di Salerno, che hanno avviato immediatamente le indagini. Gli inquirenti, stanno mantenendo il massimo riserbo, ma stanno vagliando ogni pista: dal tentativo di rapimento ad un possibile raggiro, fino all’ipotesi di un piano per truffare o derubare la famiglia.

Il tema della sicurezza

Quanto sta avvenendo in questi giorni ci rimanda all’importante tema della sicurezza dei minori, soprattutto nei luoghi che dovrebbero rappresentare, invece, una sorta di oasi di serenità per famiglie, babysitter e bambini. I dati nazionali, pur più confortanti rispetto al passato, raccontano una realtà che non va sottovalutata. Secondo l’ultimo rapporto del ministero dell’Interno, ogni anno nel nostro Pase vengono segnalati oltre 2.500 casi di minori scomparsi, di cui una parte riguarda proprio tentativi di adescamento o rapimenti “lampo” (come quello avvenuto qualche giorno fa in Sicilia). Nella maggioranza dei casi si tratta di allontanamenti volontari, ma resta una percentuale significante di circa il 10% in cui emergono dinamiche ben più gravi, dal traffico di esseri umani e di organi, fino ad arrivare ai raggiri ai danni delle famiglie.

Episodi in forte crescita

La cronaca recente conferma una crescita di episodi analoghi, soprattutto nelle aree urbane. Il “metodo dell’amico del papà” è purtroppo un copione già noto alle forze dell’ordine: una tattica subdola, costruita sull’inganno emotivo e sulla fiducia dei più piccoli. Ed è proprio questa la chiave del problema: la fiducia. In un mondo in cui l’infanzia dovrebbe essere protetta e tutelata, diventa sempre più urgente, quindi, educare i giovani alla prudenza, senza trasformare la diffidenza in terrore, ma informandoli al fine di riconoscere il pericolo.

La cultura dell’informazione

E non basta la vigilanza delle istituzioni: serve un’alleanza tra famiglie, scuole e cittadini. Serve una cultura dell’informazione e prevenzione per la sicurezza che non si esaurisca in un appello isolato sui social, ma che diventi una costante responsabilità collettiva. Perché ogni tentativo sventato resti un avvertimento ed un monito che ci ricordi quanto nessun posto sia esente di pericoli.


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