Truffe, troppo facile dire solo di stare più attenti
Ogni giorno decine di anziani vengono raggirati da falsi operatori bancari o assicurativi con truffe online e telefonate sospette. Nel mirino ci sono finti call center e false e-mail che avvertono di movimenti sospetti sul conto corrente. Non parliamo più di casi isolati, ma di un fenomeno dilagante che sottrae ai più fragili i risparmi di una vita. Eppure istituzioni, banche e compagnie assicurative continuano a trattarlo come un problema marginale, scaricando sulle vittime la responsabilità di “stare attente”. Ma è inaccettabile: in un Paese che invecchia sempre di più, questo equivale a voltarsi dall’altra parte davanti a un’emergenza sociale. Gli anziani sono un bersaglio facile: meno dimestichezza con internet, maggiore fiducia verso figure percepite come autorevoli, isolamento (se non abbandono). E mentre i criminali perfezionano i loro metodi – phishing sofisticato, contratti assicurativi fasulli, app false – le banche si limitano a inviare e-mail in burocratese o a chiudere i conti dopo la frode. Non basta. La sicurezza digitale non è un optional, è un dovere. Le compagnie assicurative, poi, spesso non mettono in campo controlli adeguati sui propri intermediari, lasciando che sedicenti consulenti spacciandosi per agenti ufficiali ingannino i clienti. Intanto lo Stato, salvo qualche spot istituzionale, rimane inerte: nessun programma serio di educazione finanziaria per gli over 65, nessun piano nazionale per informare e proteggere i cittadini più vulnerabili. Serve innanzitutto un cambio di paradigma socioculturale indirizzato come è giusto che sia dalla politica. Banche e assicurazioni devono investire davvero in sistemi antifrode e in formazione per i clienti, con sportelli dedicati agli anziani e personale preparato. Lo Stato deve coordinare campagne capillari, nelle scuole come nei centri anziani, e prevedere pene severe per chi sfrutta la fragilità altrui. Smettiamola di far finta che il problema siano le “distrazioni” delle vittime. La responsabilità è di chi, avendo mezzi e potere, non li usa per difendere chi non può difendersi da solo. Proteggere gli anziani dalle truffe bancarie e assicurative significa difendere la dignità collettiva del Paese. Continuare a non affrontare in modo adeguato il problema significa in qualche modo essere complici di chi li deruba.
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