Ambiente

TURISMO – La riscoperta del centro-sud al suono inconfondibile della zampogna

di Angela Arena -

L' installazione 'Christmas in the Air' realizzata dal maestro dell'arte dei pastori di San Gregorio Armeno, Marco Ferrigno, con gli zampognari nella hall Renaissance Naples Hotel Mediterraneo realizzata inserendo una scena della Natività in una grotta che ha la forma di un albero di Natale alto quattro metri, 1 dicembre 2023 ANSA/ CIRO FUSCO


Esistono luoghi poco battuti e spesso sottovalutati dal turismo di massa dove la magia del Natale è scandita dall’inconfondibile suono di uno strumento antichissimo, realizzato con pelle di capra e legno, che accompagnava i pastori dell’Italia centro-meridionale durante il periodo della transumanza: la zampogna. Ancora oggi, quando l’aria si fa pungente e il paesaggio inizia a tingersi di bianco, nella trepidante attesa della nascita di Gesù bambino, l’atmosfera dei piccoli borghi senza tempo che costellano l’Appennino altomolisano è riscaldata dalle nenie degli zampognari che, bussando di porta in porta, vengono accolti dalle famiglie con tipici dolcetti a base di mandorle e miele e un bicchiere di vino. Le origini del singolare aerofono a sacco, suonato anche da Nerone, sarebbero tutt’altro che Cristiane e risalirebbero al periodo della Roma Imperiale: la leggenda vuole che Giulio Cesare nel 55 a.C., durante la campagna di Britannia, grazie all’aiuto del sannita Turno, abbia utilizzato delle zampogne per spaventare i cavalli dei soldati nemici.

Al di là del mito, la tradizione artigianale e musicale di questo iconico strumento a fiato è indubbiamente legata al Sannio molisano e a Scapoli, un minuscolo Comune isernino di appena 580 anime, incastonato tra i monti delle Mainarde, zona ricca di fascino: basti pensare alla vicina Abbazia benedettina di San Vincenzo al Volturno – conosciuta per il “Chronicon Volturnese”, antico codice miniato del 1130 – che costituisca l’ultima propaggine del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nota a livello internazionale come “Capitale della zampogna”, Scapoli custodisce un museo di straordinaria rilevanza etnografica, dove rari esemplari aerofoni consentono ai visitatori di ripercorrere i costumi e la storia locale. Ogni anno, nell’ultimo weekend di luglio, si traduce nel Festival Internazionale della Zampogna, momento di incontro per etnomusicologi e appassionati del settore, oltre che attrazione turistica: lo scorso luglio è stato conferito il Premio Nazionale ‘Bandiera Verde 2023’ della Confederazione Italiana Agricoltori alla 47esima edizione del Festival nella categoria ‘Agri-Folk’. Nonostante il ricco patrimonio materiale e immateriale, il Molise resta un territorio ancora inesplorato dai grandi flussi turistici. La causa è senza dubbio da ascrivere alla mancanza di un aeroporto. La regione è priva di uno scalo ed è raggiungibile via terra, in evidente contrasto con gli obiettivi di transizione ecologica e decongestionamento dei centri urbani.


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