Ambiente

Ue, la legge sulla Natura ora divide anche gli ambientalisti: Legambiente esulta, il Wwf storce il naso

di Angelo Vitale -


Nature Restoration Law: ma che legge è, quella approvata a maggioranza dal Parlamento Europeo sul “ripristino della natura”. In particolare, come la pensa chi, provando a star fuori dagli occasionali tatticismi della politica dei partiti, promuove la tutela dell’ambiente a suo principio fondamentale?

Legambiente ispira la sua prima reazione proprio al contrasto politico, con la soddisfazione per la sconfitta del fronte di centrodestra associato alle ragioni delle associazioni agricole e della pesca e con una visione della spaccatura del Ppe “che ha provato a rompere la maggioranza Ursula, spalleggiato da Italia, Austria, Belgio, Finlandia, Olanda, Polonia e Svezia”. Una buona notizia, questo esito, per Antonio Nicoletti: “che apre a una riflessione, perché il Governo Meloni deve ripensare la propria posizione in vista dei negoziati del Consiglio con il Parlamento per l`adozione finale della legge. L`Italia non può continuare a stare dalla parte sbagliata della Storia e sostenere strategie contrarie alla tutela dell`ambiente e del Pianeta: gli interessi delle imprese e dei cittadini italiani si possono garantire dialogando e migliorando le proposte della Commissione Europea”.

Più articolata la posizione del Wwf, che descrive in sintesi un’occasione persa, una vittoria delle ragioni per l’integrità del Green Deal che si è tradotta in una mezza sconfitta, proprio per l’impegno messo a contrastare i motivi di chi si opponeva al provvedimento. “Ha un costo molto elevato – dice l’associazione -. Per raggiungere un compromesso, i deputati al Parlamento europeo hanno sacrificato molti impegni e obiettivi qualificanti, arrivando ad approvare una posizione sostanzialmente più debole rispetto alla proposta originaria della Commissione. Nella votazione di oggi, il Parlamento europeo ha adottato l’emendamento basato sull’Approccio generale, che ha già indebolito in modo significativo il livello di ambizione della proposta di legge, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi di ripristino dell’
ambiente marino, delle torbiere e delle foreste, e cancellando l’articolo sull’accesso alla giustizia”.

Nel dettaglio, “la posizione adottata dal Parlamento ha cancellato l`articolo che avrebbe ripristinato la natura nei terreni agricoli, comprese le torbiere, rinunciando ad un elemento essenziale per aumentare la capacità dell’Europa di sequestrare il carbonio, ignorando che oggi in Europa è proprio l`agricoltura intensiva – che dipende dalle sostanze chimiche di sintesi e che semplifica gli agroecosistemi – la prima causa di perdita della biodiversità. È poi particolarmente grave la cancellazione delle azioni dedicate alla tutela degli impollinatori, fondamentali per contribuire alla sicurezza alimentare”.

Le osservazioni non mancano: “Ulteriore fonte di indebolimento anche dall`emendamento approvato sulla necessità di una valutazione dell`eventuale impatto sulla sicurezza alimentare europea della legge, ritardandone così l`implementazione e dando di fatto spazio alla campagna alimentata dal Ppe di Weber e dai gruppi di estrema destra”.

Rimane, per il Wwf, la speranza “di continuare sul cammino per salvare la biodiversità e contrastare il cambiamento climatico. È grazie al sostegno del pubblico, della comunità scientifica e di aziende visionarie che la maggioranza degli europarlamentari ha votato a favore di questa legge”.

Ora, la parola al Trilogo (la fase di confronto tra Commissione, Consiglio e Parlamento, ndr). Allo stato, un interrogativo in più.


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