Usa, Rubio equilibrista tra Cina e Giappone
Pechino ha intimato a Washington di “cessare immediatamente” di armare Taipei
Gli Stati Uniti vogliono collaborare con la Cina, ma senza compromettere i propri impegni di sicurezza nei confronti del Giappone e degli altri alleati dell’Indo-Pacifico. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Marco Rubio, appartenente all’area “neocon”, notoriamente anti-cinese, durante una conferenza stampa al Dipartimento di Stato, in un momento di nuove tensioni tra Tokyo e Pechino legate alla questione di Taiwan.
Rubio vuole evitare strappi dolorosi con la Cina
Pur ammettendo delle difficoltà nei rapporti bilaterali con il gigante asiatico, Rubio ha sottolineato la necessità di mantenere aperto il dialogo con la seconda economia mondiale, attore centrale nelle dinamiche geopolitiche globali. Al tempo stesso ha ribadito che il Paese del Sol Levante è un “alleato molto stretto” degli Usa, con cui l’amministrazione di Donald Trump intende mantenere un “forte e solido” legame. Washington, ha assicurato il capo della diplomazia americana, è in grado di avere relazioni fruttuose con la Cina “senza mettere in pericolo” gli impegni con Giappone, Australia e Corea del Sud.
Le scintille tra Pechino e Tokyo
Le frizioni tra i due storici rivali nella regione si sono riaccese dopo le esternazioni della premier giapponese Sanae Takaichi, che il mese scorso ha definito un’eventuale invasione cinese dell’isola ribelle una “minaccia alla sopravvivenza del Giappone”. Le autorità cinesi hanno reagito con una serie di misure formali di pressione nei confronti della controparte.
Takaichi ha garantito che è sua intenzione “creare relazioni costruttive e stabili” e ha descritto il “Dragone” come un “vicino importante”. “Resta immutata la mia posizione sulla creazione di rapporti costruttivi e stabili – ha affermato – Il Giappone ha sempre tenuto aperta la porta al dialogo”.
La questione Taiwan
La Cina ha intimato agli Stati Uniti di “cessare immediatamente” di armare Taiwan, dopo che Taipei ha fatto sapere che i suoi più grandi fornitori bellici hanno approvato una vendita di armi a suo favore per 11 miliardi di dollari. “La Cina esorta gli Stati Uniti a rispettare il principio di una sola Cina e a interrompere immediatamente le pericolose azioni di armamento di Taiwan”, ha avvertito il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.
La nuova portaerei cinese
Taiwan ha segnalato nei giorni scorsi il primo transito della nuova portaerei cinese Fujian nello Stretto, da quando è diventata ufficialmente operativa. “La portaerei Fujian della Marina dell’Esercito popolare di liberazione (Cv-18) è passata ieri dallo Stretto di Taiwan”, ha reso noto mercoledì via X il ministero della Difesa taiwanese, assicurando che le sue forze, prontamente attivate, hanno “monitorato” e “risposto”. Le autorità taiwanesi non hanno fornito altri dettagli. Allo stato attuale è disponibile solo un’immagine.
Il presidente Xi Jinping ha “battezzato” personalmente il nuovo gioiello della Marina dell’Esercito Popolare di Liberazione Cinese. Entrata in servizio il 5 novembre, è la prima ad essere dotata di un sistema di catapulte elettromagnetiche. Aveva già navigato nel Mar cinese meridionale per le ultime verifiche tecniche.
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