West Nile, la notizia di oggi è che, mentre il ministro della Salute Schillaci in Parlamento aveva annunciato due riunioni per la giornata del 12 agosto a Caserta e Latina ove i tecnici del ministero avrebbero monitorato la situazione d’intesa con le Asl locali, De Luca non ha dato disponibilità a far svolgere questo incontro nella città campana.
De Luca contro Campitiello
Nei giorni scorsi De Luca aveva criticato aspramente la gestione centrale sul virus, in particolare la responsabile del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute Maria Campitiello di incapacità e clientelismo politico. Gli aveva replicato Edmondo Cirielli (Campitiello è recentemente divenuta sua mogklie) annunciandogli querela.
Fino al pomeriggio di ieri, nessuna conferma sull’avvenuta riunione dalla provincia campana – il responsabile delle iniziative Asl sul virus è pure in ferie -, poi una conferma solo da un’agenzia dell’Ansa.
La riunione di Latina
Da Latina, invece, era arrivata una lunga nota su un tavolo tecnico cui hanno partecipato il direttore generale Asl Sabrina Cenciarelli, i rappresentanti della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, del ministero della Salute, dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani – Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico – e dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, oltre al sindaco di Latina Matilde Celentano in qualità di presidente della conferenza dei sindaci sulla sanità.
Da loro, nessuna novità su ulteriori interventi programmati ma solo la conferma delle iniziative fin qui svolte, coordinate dalla Cabina di regia della Regione: la “diagnosi precoce del primo caso registrato al Santa Maria Goretti lo scorso 14 luglio”, “l’immediata applicazione del Piano regionale di sorveglianza delle sindromi neurologiche di sospetta origine infettiva”, l’attivazione di “una task force aziendale multidisciplinare”, le expertise dello Spallanzani, la formazione di “centinaia di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti del territorio”.
Due Asl in due regioni diverse, con approcci diversi circa la trasparenza e l’informazione.