Attualità

West Nile, una donna morta nel Lazio per il virus

Finora circoscritti alla provincia di Latina i casi: due sono in gravi condizioni

di Dave Hill Cirio -


Il virus West Nile fa una vittima nel Lazio: una donna di 82 anni residente a Nerola, un Comune della Sabina romana, è morta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi in provincia di Latina. Era stata ricoverata il 14 luglio scorso con i sintomi di febbre e stato confusionale. Al momento ci sono altri sei casi confermati di infezione da virus West Nile, tutti circoscritti nella provincia di Latina, due sono in condizioni critiche per la presenza di patologie concomitanti e sono entrambi ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Gli altri quattro sono invece in miglioramento clinico.

Il virus West Nile

La sorveglianza degli animali (uccelli, cavalli) e dei vettori (zanzare) conferma la circolazione virale stagionale in molte province del Nord e Centro Italia.

L’andamento attuale ha mostrato finora una stagionalità attesa: la trasmissione del virus avviene prevalentemente nei mesi caldi, tra maggio e novembre. Focolai importanti si sono verificati in passato, ma i casi attuali non indicano una situazione di vera e propria “epidemia” su scala nazionale, bensì di circolazione localizzata annuale, come già osservato nelle stagioni precedenti.

I casi sono distribuiti tra persone con sintomi gravi (soprattutto over 60 o individui immunodepressi) e forme asintomatiche o con pochi sintomi nella maggior parte.

Il primo morto del 2025

Fino a questo mese, non risultavano decessi confermati per infezione da West Nile Virus per la nuova stagione. Negli anni precedenti, come nel 2023, erano stati riportati decessi, soprattutto tra persone anziane o con patologie croniche. Il tasso di letalità neuroinvasiva è stato fino ad oggi molto basso: meno dell’1% delle infezioni totali può avere questo esito mortale.

Cosa fa il ministero

Il ministero della Salute ha aggiornato e attivato il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020-2025, che integra la sorveglianza umana, veterinaria ed entomologica, fondamentale per una risposta rapida e coordinata a livello nazionale e regionale.

Sta monitorando e raccogliendo i dati epidemiologici tramite l’Istituto Superiore di Sanità con la pubblicazione di bollettini periodici ed emanando raccomandazioni per il controllo della donazione di sangue e organi dalla aree a rischio. Sono previsti test di screening obbligatori su tutti i donatori in aree dove il virus viene rilevato.


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