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LIBERALMENTE CORRETTO – Scoperta a Firenze la via della beatitudine

di Michele Gelardi -


Il sindaco di Firenze, Sara Funaro, da sempre attenta cultrice dei supremi ideali del “Bene comune”, in tempi recenti ha sentito il peso di una premura aggiuntiva: un’incombenza istituzionale inedita e impensata, mai avvertita in precedenza, né da lei, né da alcun altro sindaco d’Italia e del mondo intero.

Un angelo era apparso in sogno e si era rivolta a colei in cotal guisa: “Diletta sorella, non abbi altro desio che applicar senno, zelo e virtute in cosa pubblica, acciocché in riva d’Arno spengansi infine gli alti lai di afflitti e tribolanti”. Ne era sortita un’inquietudine persistente e implacabile. Per sette giorni e sette notti aveva riflettuto sulle tribolazioni e i patimenti dei fiorentini, arrovellandosi sulle competenze della cosa pubblica.

Le fu chiaro infine che il comune di Firenze non avrebbe potuto eliminare le tribolazioni già in corso, cosicché non rimaneva che una sola strada: la “prevenzione”. Doveva intervenire affinché i suoi concittadini non solo non tribolassero ab initio, ma non pensassero nemmeno a cosa fare per non tribolare.

Dopo lunga, faticosa e attenta riflessione, ha partorito infine la geniale trovata: la nomina di un manager che dovrà assicurare la salute psico-somatica dei fiorentini. Lo sport and health city manager, avvalendosi dei servigi di un nutrito apparato d’ufficio, farà in modo che i fiorentini possano campare cent’anni in salute e prosperità.

Dalla sua poltrona indicherà ai cittadini come allontanarsi dalla poltrona, perché si sa che la vita sedentaria non fa bene alla salute (chiamata “health” nella patria di Dante).

Il manager non potrà ovviamente personalizzare la ricetta di “sport and health” per ognuno dei fiorentini e dovrà inevitabilmente formulare un prontuario di “salute pubblica protocollare”. Gli sciancati saranno equiparati agli atleti? I giovani agli anziani? I cardiopatici ai sani? Certamente no. Il manager avrà cura di elaborare una lunga serie di protocolli, in relazione a ognuna delle categorie considerate.

Ma per quanta cura possa impiegare, la suddivisione dei cittadini per categorie e sottocategorie non sarà mai completa; e d’altronde il city manager, per quanta sapienza scientifica possa detenere, non sarà mai tanto sapiente da elaborare le procedure e i protocolli di “prevenzione” idonei ed efficaci per tutte le possibili, innumerevoli afflizioni e tribolazioni.

C’è da pensare pertanto che il popolo afflitto continuerà ad essere afflitto pur dopo la nomina del suddetto city manager? Chissà. Probabilmente, in una prima fase, non è da escludere il persistente lamento di qualche fiorentino tribolante; ma è certo che successivamente si vedranno solo sorrisi radiosi.

Si avvierà certamente un percorso virtuoso di specializzazione e si giungerà a protocolli di prevenzione mirati. Auspico che si cominci dalla salute dei piedi, molto spesso trascurata. Pedicure e pediluvio potranno afferire alle competenze di un solo manager, ma sarà opportuno scorporare quelle riguardanti calli e ragadi, notoriamente oggetto di interesse scientifico specialistico. Si proseguirà poi con apparato digerente, rachide lombosacrale e cervicale, sistema cardiovascolare etc..

È auspicabile inoltre che le Regioni e lo Stato non rimangano inerti e adottino iniziative similari, indicando a tutti gli italiani la diritta via di sport and health. E non dimentichiamo l’Unione europea, l’ONU e l’OMS, i cui protocolli salutari e salutistici giungeranno molto graditi. In questo caso, sarà necessario creare un apposito ufficio di coordinamento, che si occuperà di rendere compatibili i moduli di prevenzione dei vari Enti.

Laddove insorgessero controversie interpretative, le questioni sarebbero devolute alla cognizione di sezioni specializzate dei Tribunali nazionali e delle Corti internazionali. Infine non bisogna trascurare l’apparato sanzionatorio. È necessario impedire ai dubbiosi e recalcitranti di seminare zizzania e dare il cattivo esempio I protocolli devono essere rispettati e le sanzioni devono essere severe.

Quanto ai costi economici, non è il caso di preoccuparsi. Basta aumentare le tasse. E se qualcuno vorrà dolersi di aver perso la libertà di badare a se stesso, alla ricerca della propria felicità, gli si ricordi che il Grande Fratello gli concede in cambio il privilegio di non dover pensare.


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