Attualità

Netanyahu prega al Muro del Pianto per Donald Trump

La dimensione religiosa per enfatizzare la lotta del Bene contro il Male e mantenersi al fianco degli Usa

di Giorgio Brescia -


Dagli Usa a Israele, il conflitto in Iran assume a Gerusalemme la tradizionale versione di una “lotta del Bene contro il Male”: Benjamin Netanyahu ha pregato al Muro del Pianto per il “successo della guerra contro l’Iran e per Trump” subito dopo i raid statunitensi contro tre siti nucleari iraniani. La preghiera invoca che “il presidente degli Stati Uniti sia elevato per essersi assunto la responsabilità di espellere il male e l’oscurità dal mondo”. Un gesto pubblico che ha un forte valore simbolico indirizzato all’opinione pubblica interna oltre che ribadire il suo totale affiancamento agli Usa: Netanyahu vuole rafforzare il legame con Washington e mostrare sostegno personale e politico a Donald Trump, riconoscendo il ruolo cruciale degli Stati Uniti nelle strategie di sicurezza e nella guerra contro l’Iran. La dimensione religiosa per consolidare il consenso interno, presentando la campagna contro l’Iran come una missione quasi “biblica” per la sopravvivenza del popolo ebraico.

Cosa spera Israele

Netanyahu si aspetta dagli Usa una leadership militare e diplomatica decisa contro Teheran e ha già definito la decisione di Trump di colpire siti nucleari iraniani “coraggiosa” e “una svolta che cambierà la Storia”, sottolineando come l’azione americana apra nuove opportunità per Israele e per l’intero Medio Oriente. Si attende quindi che gli Stati Uniti continuino a garantire copertura militare, supporto politico e deterrenza contro l’espansione iraniana.

L’offensiva in Iran

L’aeronautica israeliana ha dichiarato che l’operazione “procede secondo i piani” e che si sta “preparando a un’ulteriore escalation improvvisa”. L’obiettivo è ridurre la capacità iraniana di lanciare missili contro Israele, colpendo i siti di lancio e limitando la risposta di Teheran. L’esercito israeliano prevede che i bombardamenti dall’Iran continueranno e si sta preparando a contrastarli con una combinazione di difesa aerea, attacchi preventivi e tecnologie avanzate. La linea dura, sul piano interno, giustificando le operazioni militari come necessarie per la sopravvivenza dello Stato ebraico.


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