Bagarini al red carpet, a Venezia si vendono i posti in prima fila
L’idea è semplice: rivendere il privilegio di una posizione a pochi metri dalle star. È illegale, però pochi se ne preoccupano
A meno di ventiquattr’ore dall’apertura della Mostra del Cinema di Venezia, edizione numero 82, non sono protagonisti solo i divi e i film in concorso. Quest’anno fa capolino una novità che sa di paradosso: i bagarini del red carpet. Sì, perché per la prima volta compaiono cartelli improvvisati che offrono “un posto in prima fila” lungo il tappeto rosso. Prezzo su richiesta, con tanto di indicazioni scritte a mano e numeri di telefono per i contatti. Uno spettacolo nello spettacolo, che trasforma l’attesa dei fan in una piccola economia parallela. Chi è riuscito ad accamparsi con ombrelloni, coperte e plaid davanti all’ingresso del Palazzo del Cinema ora monetizza il sacrificio della notte passata all’addiaccio.
Carnevale che mischia sacro e profano
L’idea è semplice: rivendere il privilegio di una posizione a pochi metri dalle star. È, ovviamente, illegale, però i bagarini non se ne preoccupano. La gestione degli spazi davanti al red carpet è rigidamente regolata dalla sicurezza e dall’organizzazione. Ma l’atmosfera da festival, con trofei di plastica, medaglie finte e biglietti scritti a pennarello, restituisce l’immagine di un carnevale che mischia sacro e profano: da una parte l’industria del cinema mondiale, dall’altra il piccolo commercio clandestino che fiuta l’affare. Se il Lido è abituato a vendere sogni, stavolta qualcuno prova a vendere la posizione da cui guardarli. E la Mostra scopre che anche l’attesa, nel 2025, può diventare merce di scambio.
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