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“Testa o croce?”: western al femminile con Borghi “meraviglioso scemo”

Nelle sale dopo Cannes un film che ribalta il genere dei tradizionali classici

di Dave Hill Cirio -


Western al femminile, Borghi un “meraviglioso scemo”, da qualche giorno nelle sale “Testa o croce?”.

Testa o croce?

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2025 nella sezione Un Certain Regard il 22 maggio scorso, il film è diretto da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, con Alessandro Borghi nel ruolo di Santino, protagonista maschile in subordine a quello femminile, Rosa, interpretato da Nadia Tereszkiewicz.

Ambientato nella campagna romana agli inizi del Novecento – riprese a Sabaudia e al Circeo – mescola l’immaginario del western americano con la realtà italiana dell’epoca.

La trama segue Rosa e Santino, un buttero della campagna laziale, che fuggono insieme dopo una sfida a cavallo e una passione travolgente. Ma Santino porta una taglia sulla sua testa per motivi del passato.

La vicenda si sviluppa tra fughe, scontri e incontri con ribelli anarchici, fino a una risoluzione in parte ambigua legata al gioco del “testa o croce” con Buffalo Bill, personaggio storico presente nel film interpretato da John C. Reilly.

Western al femminile: perché

Western al femminile perché ribalta il classico paradigma del genere, storicamente dominato da figure maschili eroiche.

Nel film, Rosa prende l’iniziativa, sceglie l’uomo da amare, lo protegge e difende, diventando la vera motrice della storia.

Elimina il marito violento per liberare sé stessa e Santino, innescando una fuga in cui lei si rivela più intraprendente e lucida di lui, assumendo progressivamente la leadership.

Un capovolgimento che presenta una figura femminile forte, moderna e indipendente che sfida la tradizionale “fanciulla indifesa” tipica dei classici occidentali.

Borghi “meraviglioso scemo”

Per Alessandro Borghi – si è definito all’Ansa un “meraviglioso scemo” che non sa nemmeno sparare – un ruolo singolare da eroe romantico atipico. Un buttero ruvido ma fragile, meno protagonista delle azioni rispetto a Rosa, che risulta l’impavida e strategica vera eroina della vicenda.

L’attore incarna questa complessità. Perde il controllo del proprio destino in favore di una donna dominante e determinata.


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