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Attualità

La prevenzione alla violenza di genere parte dalle scuole medie

di Priscilla Rucco -


L’educazione sessuale e all’affettività è oggi considerata da molti esperti non solo una questione “didattica”, ma un presidio importante in termini di prevenzione della violenza di genere e di costruzione di relazioni sane tra i giovani.

L’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia

Se l’educazione sessuale e all’affettività viene proposta in modo sistematico e strutturato – includendo temi come consenso, rispetto reciproco, genere, identità e relazioni – si può costituire una vera campagna di informazione alla violenza di genere. Conoscere e riconoscere quali siano i comportamenti – leciti e rispettosi – e quali invece minano la dignità altrui o sfociano in abuso, è un passaggio che deve essere necessariamente affrontato nella nostra società, visti i continui fatti di cronaca nera riguardo i femminicidi.

«Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico»

A tal proposito, la Lega ha preparato un emendamento al disegno di legge denominato «Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico» che introduce – o meglio, elimina un divieto precedente – riguardante l’educazione sessuale (e all’affettività) nelle scuole medie: il divieto espresso è caduto, ma con la condizione che tutte “le famiglie vengano informate preventivamente sui contenuti, relatori e materiali didattici utilizzati”. Fino ad ora era previsto che, nelle scuole secondarie di primo grado – le medie – fosse vietata l’educazione sessuale, mentre l’emendamento allo stato attuale delle cose cambia la formulazione affermando che il divieto vale solo per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria.

Rossano Sasso: il relatore del provvedimento

Secondo il relatore del provvedimento (Rossano Sasso) è “giusto che a scuola si parli con adolescenti e ragazzi di malattie sessualmente trasmissibili, di gravidanze indesiderate e di educazione all’affettività e al rispetto”. Questa decisione va letta in un contesto più ampio: Attraverso la decisione della Lega, la famiglia verrebbe correttamente coinvolta; la collaborazione scuola-famiglia può rafforzare l’efficacia del percorso educativo. L’aspetto negativo potrebbe riguardare il requisito del “consenso”: potrebbe tradursi in una forma di fermo che limita l’accesso all’intervento educativo per quegli studenti i cui genitori non aderiscano o manifestino diffidenza rispetto all’argomento.

Il sondaggio di Save the Children e Ipsos 2025

Secondo un sondaggio di Save the Children e Ipsos del 2025, solo il 47 % degli adolescenti ha dichiarato di aver ricevuto un’educazione sessuale a scuola. È quindi essenziale che l’educazione sessuale non resti facoltativa, ma diventi un percorso ordinario nelle scuole, soprattutto considerando che: meno della metà degli studenti dichiara di aver ricevuto un’educazione sessuale a scuola.


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