Caso Garlasco, De Stefano e il verbale misterioso sul Dna: “Nessun giallo, consegnati tutti gli atti”
Con parole nette Francesco De Stefano interviene per chiarire le polemiche riemerse nelle ultime settimane sul caso di Garlasco e sul suo lavoro sul Dna sulle unghie di Chiara Poggi. In particolare quelle sulle analisi genetiche svolte nel 2014 nell’ambito del processo bis per l’omicidio di Chiara Poggi. E lo fa in modo netto: “Nessun giallo, nessuna omissione”. Il genetista, nominato all’epoca dalla Corte d’Assise d’Appello, respinge ogni accusa e annuncia iniziative legali a tutela della propria reputazione professionale. Al centro del dibattito vi è un verbale manoscritto datato 11 settembre 2014, nel quale De Stefano faceva riferimento a due tracce biologiche con un Dna definito “comparabile”. Secondo quanto emerso durante il recente incidente probatorio, quel documento non sarebbe stato incluso negli atti depositati all’epoca e sarebbe stato individuato solo ora dalla nuova perita incaricata dal giudice. Un elemento ritenuto “grave” dalla difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata.
Le contestazioni di De Stefano
Una ricostruzione che De Stefano contesta con fermezza. Il genetista chiarisce che tutti gli appunti, le note e il materiale prodotti durante la perizia del 2014 sono stati regolarmente consegnati alla dottoressa Albani. A quanto risulta, però, in realtà la perita nominata dalla gip Daniela Garlaschelli per l’incidente probatorio nella nuova inchiesta si è dovuta recare personalmente a Genova per recuperare l’intero incartamento. Proprio quell’udienza, svoltasi la scorsa settimana, ha cristallizzato come prova il lavoro della perita. E proprio il verbale manoscritto, finora non presente nel fascicolo giudiziario, sarebbe stato rivenuto dalla professoressa Albani. Circostanza che ha aperto a nuovi dubbi. “Mettere in discussione il mio operato significa tentare di screditare le conclusioni scientifiche cui sono pervenuto”, afferma De Stefano. Per questo motivo ha conferito mandato al proprio legale, l’avvocato Patrizio Rovelli, affinché intraprenda ogni iniziativa opportuna, anche in sede penale, a tutela della sua onorabilità e immagine pubblica.
Sempio torna in tv sul caso di Garlasco dopo le polemiche sul Dna
Il tema del Dna nel delitto di Garlasco resta dunque uno snodo centrale della nuova fase investigativa, mentre si attendono le prossime mosse della Procura di Pavia. Parallelamente, è tornato a parlare pubblicamente Andrea Sempio, amico del fratello della vittima e unico imputato del nuovo filone d’indagine. Intervistato da Alessandro Sallusti su Rete 4, nel programma 10 Minuti, Sempio ha raccontato il peso psicologico dell’inchiesta. “Passerò il Natale con la mia famiglia, cercando di viverlo al meglio, anche se è difficile distogliere la mente da questa situazione”. E ha aggiunto una riflessione destinata a far discutere: “L’idea che Alberto Stasi possa essere in carcere da innocente porta a interrogarsi. Mi chiedo: e se capitasse a me?”. Tra perizie, polemiche e nuovi accertamenti, il caso Garlasco continua a riaprire interrogativi profondi sul ruolo della prova scientifica e sul delicato equilibrio tra giustizia, verità processuale e percezione pubblica.
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