Itinerari d'identità

Dal Veneto alla Sicilia sulle tracce di Shakespeare

di Angela Arena -


Ricorrerà il 23 aprile l’anniversario della nascita e della morte del drammaturgo inglese più noto di tutti i tempi: William Shakespeare. Sebbene si sappia poco sulla sua breve esistenza, copiosa è la sua produzione letteraria, caratterizzata da una variegata complessità di storie, temi e generi senza eguali che lo hanno reso uno degli autori più celebrati nel panorama occidentale. Nato nella 1564a Stratford-upon-Avon, secondo le biografie ufficiali l’autore non visitò mai il Belpaese, dove tuttavia ambientò quasi la metà delle sue opere più famose dando vita alla leggenda secondo cui dietro il suo genio si celasse un poeta italiano. Dalla “bella Verona” medievale, che vede Giulietta, scambiare effusioni con l’amato Romeo affacciata all’iconico balcone, fino all’antico centro storico di Siracusa, città natale del mercante Egeone e teatro della Commedia degli Errori è possibile tracciare una mappa dei luoghi italiani che ispirarono le opere immortali del drammaturgo inglese.

Partendo da Il mercante di Venezia, laddove, il giovane Bassanio, pur di conquistare il cuore di Porzia, ci porta alla scoperta delle calli e campielli più reconditi di Venezia, così come nell’Otello, dove è minuziosamente descritto il quartiere ebraico e il famoso Palazzo Ducale, arriviamo ai portici della “bella Padova”, che fanno da sfondo a La Bisbetica Domata, una delle commedie shakespeariane di maggior successo, grazie anche alle numerose trasposizioni cinematografiche. Qui, seguendo le vicende dei protagonisti, la bella e altezzosa Caterina e il suo corteggiatore veronese Petruccio, attraversiamo una città ricca di capolavori architettonici: la Cappella degli Scrovegni, l’Orto Botanico, la Torre dell’Orologio in Piazza dei Signori, e la Biblioteca Universitaria, custode dell’unica copia esistente in Italia, del First Folio di Shakespeare contenente 36 opere dell’illustre scrittore. Sulle rive dell’Arno nello splendore rinascimentale di Firenze, ritroviamo Elena, in Tutto è bene quel che finisce bene, sulle tracce del cavaliere Bertram, fuggito dal loro matrimonio indesiderato. Ma a ispirare il grande scrittore furono soprattutto i fasti e la magnificenza dell’Impero Romano, cui dedicò diverse opere: Antonio e Cleopatra, Coriolano, Tito Andronico, Giulio Cesare, la cui atmosfera è ripercorribile visitando il Colosseo, le Terme di Caracalla, Villa Adriana, il Circo Massimo, il Pantheon e il Foro Romano. Il tour shakespeariano si conclude a Palermo, dove Palazzo dei Normanni, sito Unesco, fu teatro dell’incontro tra i re di Boemia e di Sicilia,nella tragicommedia Racconto di Inverno.


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