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Cronaca

Incidente probatorio sul Dna di Sempio: incognite sulla perizia

di Lino Sasso -


Oltre cinque ore di udienza, tensioni in aula e nuovi elementi destinati ad alimentare il dibattito giudiziario e mediatico sul delitto di Garlasco. L’incidente probatorio sul Dna di Andrea Sempio, celebrato ieri davanti al tribunale di Pavia, ha rappresentato una tappa cruciale nell’ambito della nuova perizia genetica affidata alla dottoressa Denise Albani. Ha però avuto come protagonista inatteso Alberto Stasi. La giornata era particolarmente attesa da Andrea Sempio, 37enne di Voghera, oggi indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi. Tuttavia, a catalizzare l’attenzione è stata la presenza in aula dell’ex fidanzato della vittima, condannato in via definitiva per l’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007. Stasi si è presentato a sorpresa al Palazzo di Giustizia, rimanendo in silenzio per tutta l’udienza, assistito dalla sua storica legale Giada Bocellari.

La presenza di Stasi

La sua presenza ha immediatamente sollevato polemiche. L’avvocato della famiglia Poggi, Francesco Compagna, ha chiesto l’allontanamento di Stasi dall’aula, sostenendo che non fosse né persona offesa né indagato. La gip Daniela Garlaschelli ha però respinto l’istanza, definendola “irrilevante e tardiva”, sia perché avanzata a udienza già iniziata sia perché giunta a sei mesi dall’avvio dell’incidente probatorio. Il giudice ha quindi ammesso Stasi come “terzo interessato” al procedimento. Anche le difese hanno sottolineato la singolarità della situazione. I legali di Sempio, Liborio Cataliotti e Angela Taccia, hanno parlato di una presenza “strana” ma senza formalizzare opposizioni. Più duro Domenico Aiello, avvocato dell’ex aggiunto Mario Venditti, che ha denunciato una “grave violazione del codice di procedura penale”.

Lo scontro

All’esterno dell’aula, l’avvocata Bocellari ha spiegato il senso della partecipazione del suo assistito: «È venuto perché questa era una giornata importante. Sono undici anni che parliamo di questo Dna. Per lui ha un significato particolare, perché la vita è la sua». Di tutt’altro tenore le parole del legale dei Poggi, che ha parlato di “spettacolo mediatico” e di una partita giocata soprattutto sul piano della comunicazione. Sul fronte tecnico, pur trattandosi di udienza camerale, qualcosa è filtrato. Secondo quanto appreso, la genetista Albani avrebbe chiarito che sotto le unghie di Chiara Poggi sono presenti almeno tre profili genetici.

L’esito dell’incidente probatorio sul Dna di Sempio

Si tratta di tracce di cui non è possibile stabilire con certezza l’origine: contaminazione, contatto diretto o indiretto, oppure artefatti. Due profili risultano parziali, misti e aplotipici, riconducibili alla linea paterna maschile di Andrea Sempio. Una terza traccia, invece, non sarebbe del commesso di Voghera. «Siamo molto soddisfatti di come è andata oggi», ha dichiarato l’avvocata Taccia, sottolineando la chiarezza e la puntualità delle spiegazioni fornite dalla perita. L’incidente probatorio legato al Dna di Sempio si conferma dunque un passaggio chiave, destinato a pesare sulle future valutazioni dei tribunali e a riaccendere l’attenzione su uno dei casi giudiziari più discussi degli ultimi decenni.


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