Politica

DELMASTRO INDAGATO

di Redazione -

ANDREA DELMASTRO SOTTOSEGRETARIO


di Miriam Nido

 

Rivelazione di segreto d’ufficio. È questa l’accusa che i magistrati capitolini muovono al sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta sulle conversazioni intercettate nel carcere di Sassari tra l’anarchico Alfredo Cospito e alcuni boss.

 

Conversazioni tra i detenuti al 41bis riportate dal vice presidente del Copasir, Giovanni Donzelli, il 31 gennaio scorso nel discorso alla Camera, nel quale l’esponente di Fratelli d’Italia rivelò i dialoghi tra Cospito, lo ’ndranghetista Francesco Presta e il camorrista Francesco Di Maio per attaccare la delegazione del Pd in visita al leader anarchico. “Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato”, che sarebbe l’abolizione del 41bis. Cospito rispondeva: “Dev’essere una lotta contro il 41 bis”. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”, aveva tuonato Donzelli, sollevando un polverone politico dal quale si era difeso sostenendo che quelle conversazioni erano contenute in una relazione della polizia penitenziaria al Dap, inviata al sottosegretario Delmastro, il quale poi le aveva condivise con Donzelli, che non è indagato ma persona informata sui fatti. E nonostante le rassicurazioni del Guardasigilli Carlo Nordio sul fatto che quel documento non fosse segreto né classificato come riservato, la Procura di Roma ha deciso di indagare Delmastro perché, secondo i magistrati, “chiese lui la relazione al Dap” e la sua diffusione costituisce comunque una violazione di segreto d’ufficio.

 

Il sottosegretario alla Giustizia ha scoperto dell’avviso di garanzia ieri, quando ha ricevuto l’invito a presentarsi, assistito dal suo avvocato, per l’interrogatorio davanti ai pm, che hanno aperto il fascicolo a seguito dell’esposto dell’esponente dei Verdi, Angelo Bonelli. La vicenda del detenuto in sciopero della fame contro il 41bis, intanto, continua a creare tensione, perché la galassia anarco-insurrezionalista promette attentati.

 

Dopo la telefonata anonima con cui è stata annunciata una strage a Bologna, ieri la Federazione anarchica informale ha inviato una lettera con un proiettile all’Iveco Defence Vehicles di Bolzano, indirizzata a uno dei manager. La missiva, recapitata anche ad altre due aziende e a un giornale, era contenuta in una busta gialla il cui mittente è Anna Beniamino, la compagna di Cospito che però si trova rinchiusa nel carcere femminile di Rebibbia, a Roma. Inoltre, tra il nome e il cognome della Beniamino è stata inserita la parola “Spitoco”, che per gli inquirenti è l’anagramma di Cospito.
Il messaggio dattiloscritto comincia con un omaggio delirante per l’anarchico simbolo della lotta contro il carcere duro. “Per Alfredo Cospito fratello e compagno”, si legge. “La Fai non dimentica Alfredo e gli altri compagni e per risposta all’attacco alla libertà del movimento anarchico colpirà gli uomini per far morire le strutture”, continua la missiva contro il manager finito nel mirino e definito “l’anima nera delle operazioni di mercato, al servizio della guerra che alimenta la morte in Ucraina”. Poi gli insulti: “Verme della società che orienta e determina le guerre per fare ricchezza ingiusta con qualsiasi mezzo, traditore di ogni ideale per arricchire il sistema indossa mille maschere ma vende morte e non lo racconta nemmeno ai figli”. Infine le minacce: “Verrà colpito a morte davanti alla famiglia. Può essere colpito in qualsiasi momento. Conosciamo le sue abitudini, gli interessi. Non avrà mai pace, ovunque andrà troverà un compagno anarchico pronto a vendicare il carcere di Alfredo e dei compagni”.


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