Esteri

Erdogan nega le basi turche agli Usa per attaccare l’Iran

di Ernesto Ferrante -


Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha scritto a Papa Francesco. Nella lettera sottolineato la necessità che “la comunità internazionale agisca in cooperazione e coordinamento per le sfide che dobbiamo affrontare”. Erdogan ha evidenziato “in particolare gli attacchi indiscriminati israeliani a Gaza, dove si muore di fame a causa della mancata consegna di aiuti umanitari anche durante il mese sacro del Ramadan, e l’impatto globale della guerra in Ucraina, che è giunta al suo terzo anno”. Il leader turco ha quindi citato “le recenti minacce alla pace e alla stabilità, come l’islamofobia, il razzismo e la xenofobia, che si stanno diffondendo in tutto il mondo”. Per fronteggiarle, secondo il presidente, c’è “bisogno di politiche inclusive e razionali, nonché di attori in grado di sostenere un dialogo con tutte le parti, in ogni circostanza”. Importante l’impegno assunto: “Siamo determinati a sviluppare ulteriormente il nostro dialogo e la nostra cooperazione con la Santa Sede, per promuovere una cultura di coesistenza pacifica e di comprensione reciproca, sulla base dei nostri valori umani comuni e del nostro obiettivo di raggiungere la pace nel mondo”. “L’umanità, si legge ancora nella missiva, consapevole del fatto che uccidere è proibito da tutte le religioni celesti, non deve più permettere che il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale vengano calpestati a Gaza”. E’ necessario “alzare la voce contro i bombardamenti deliberati di ospedali, scuole, moschee e chiese che non dovrebbero essere violati, nemmeno in tempo di guerra”. Anche per la presidenza turca, la strada che porta alla pace passa dal riconoscimento di uno “Stato palestinese indipendente, sovrano e geograficamente integrato entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale”, con “il suo posto nel sistema globale come membro alla pari della comunità internazionale”. La Turchia ha chiarito agli Stati Uniti che non concederà il proprio spazio aereo per operazioni contro l’Iran. La presa di posizione turca segue quelle di Kuwait, Giordania e Qatar, che hanno negato a Washington il permesso di utilizzare le basi militari americane nei rispettivi Paesi per attaccare Teheran.


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