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Politica

Falcone e Borsellino testimonial del No: la bufala e le scuse

Un'intervista mai realizzata, lo stravolgimento strumentale delle parole dei due magistrati

di Angelo Vitale -


La storia della falsa intervista a Giovanni Falcone e delle citazioni di Paolo Borsellino, con i due magistrati diventati testimonial del No può servire a ridefinire la linea tra giornalismo, memoria civile e propaganda elettorale.

L’intervista a Falcone, le parole di Borsellino

La fretta e la foga della polemica può tirare brutti scherzi a chiunque: chissà così altro potrà accadere fino al voto in primavera sul referendum relativo alla separazione delle carriere. E’ successo che i due magistrati vittime della mafia sono diventati protagonisti di una manipolazione dell’informazione. Ora già archiviata, a leggere i commenti e le scuse del quotidiano La Repubblica, del procuratore di Napoli Nicola Gratteri e del direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio.

Il primo ha già riconosciuto: “Quell’intervista è falsa, non è mai stata realizzata. Falcone non era ostile all’ipotesi della separazione delle carriere”. Il magistrato che ha letto in tv le frasi attribuite a Falcone ha chiamato in causa le “persone serie” che gliele avevano girate. Travaglio ha scritto: “Ci scusiamo con i lettori per aver preso per buone due citazioni sbagliate di Falcone e Borsellino”.

I due magistrati trasformati in testimonial del No

Cosa era in gioco? Il No a quanto varato dal Parlamento affiancato al peso morale di due testimonial di indiscutibile valore. Un meccanismo imploso e da più parti subito sbugiardato. La vicenda solleva questioni fondamentali.

Gratteri ha letto pubblicamente un contenuto senza verificarlo, la catena delle trasmissioni si è avviata senza preventivi o immediati controlli. Usare Falcone e Borsellino per sostenere una posizione in questo infuocato dibattito ha materializzato lo stravolgimento della loro eredità intellettuale. Infine, l’uso strumentale delle loro parole si è trasformato nella diminuzione della stessa credibilità del No alla riforma.

Certo, nessuno può negare che Falcone avesse idee complesse sull’ordinamento giudiziario, ma attribuirgli una “intervista”, in un contesto tv o giornalistico, facendola passare come documento storico, ha costituito una manipolazione . L’intera vicenda di Falcone e Borsellino diventati testimonial del No è un campanello d’allarme.

Le fake news e bufale

Finora tutti sapevamo delle fake news nate sui social. Ora, la questione diventa più intricata: alla creazione di bufale la cui moltiplicata diffusione diventa incontrollata, possono partecipare anche personaggi e media noti e affermati. Il sistema dell’informazione e della memoria civile ha traballato.

Le scuse sono arrivate, ma il danno è più profondo. Una lezione seria. Verificare sempre rimane un dovere civico.

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