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Gli Usa a rischio default del debito L’allarme della Yellen e la paura di Biden

di Martina Melli -

United States Secretary of the Treasury Janet Yellen


Gli Stati Uniti a rischio default del debito a partire dal 1 giugno. Questo l’avvertimento della segretaria del tesoro Janet Yellen in una lettera diretta al presidente della Camera Kevin McCarthy. “Date le attuali previsioni, è imperativo che il Congresso agisca prima possibile per aumentare o sospendere il limite del debito in modo da fornire la certezza a lungo termine che il governo continui a effettuare i pagamenti”.
Il Presidente Joe Biden ha subito convocato una riunione di emergenza alla Casa Bianca il prossimo 9 maggio, con McCarthy e gli altri principali leader repubblicani e democratici del Congresso.
Gli Stati Uniti dunque potrebbero rimanere senza soldi per pagare i propri conti se il Congresso non aumenta o sospende il tetto del debito e se Presidente, Camera, Senato non accelerano i negoziati sulla spesa pubblica, da tempo in stallo. I repubblicani infatti, unitamente all’aumento della soglia del debito chiedono ingenti tagli alla spesa su cui i Dem non sono d’accordo.
Poiché gli Stati Uniti hanno un deficit di bilancio, ovvero escono più soldi di quanti ne entrano, devono prendere in prestito enormi somme di denaro per estinguere i propri debiti. Oltre a pagare la previdenza sociale, gli stipendi per i militari e i lavoratori del governo, gli Stati Uniti sono anche tenuti a effettuare interessi e altri pagamenti agli obbligazionisti.
Il mancato aumento del tetto, che limita l’importo totale di denaro che gli Stati Uniti possono prendere in prestito, minaccia di scuotere i mercati finanziari e gettare l’economia globale in una crisi finanziaria.
Biden ha avvertito che non negozierà sul limite, dicendo che il Congresso deve alzare il tetto automaticamente e senza condizioni. Sebbene vi sia un accordo bipartisan sul fatto che la nazione debba trovare un modo per ridurre il divario tra quando spende e quanto incassa, anche i più ardenti sostenitori della riforma fiscale affermano che il limite del debito debba essere alzato.
A gennaio 2023, siccome il debito era di 31,4 miliardi di dollari, il Dipartimento del Tesoro si è trovato costretto a impiegare manovre contabili note come misure straordinarie per consentire al governo di continuare a pagare i suoi conti.
La Yellen all’epoca aveva detto che i suoi poteri di ritardare un default (in cui gli Stati Uniti non riescono a effettuare i pagamenti in tempo) avrebbero potuto esaurirsi all’inizio di giugno.
Un funzionario del Dipartimento del Tesoro ha affermato che, al 30 aprile, il governo aveva un saldo di cassa di circa 300 miliardi di dollari.
La capacità della Yellen di ritardare un default dipenderà quasi completamente da quanto gettito fiscale arriverà al governo federale questa primavera.
Gli economisti di Goldman Sachs hanno previsto che entro la seconda settimana di giugno le casse americane potrebbero avere una liquidità di circa 60 miliardi di dollari, il che consentirebbe al governo di continuare a effettuare i pagamenti fino alla fine di luglio.
Alcuni analisti di bilancio hanno tuttavia evidenziato come siano stati i disastri naturali dello scorso inverno a ostacolare la capacità del Dipartimento del Tesoro di ritardare un default.
Le forti tempeste, inondazioni e smottamenti in California, Alabama e Georgia infatti, hanno spinto l’Internal Revenue Service a posticipare la scadenza del 18 aprile a ottobre per dozzine di contee.

Sebbene i mercati siano generalmente calmi riguardo alla prospettiva di un default, ci sono alcuni segnali che mostrano come gli investitori siano in fibrillazione: molti hanno venduto titoli di stato con scadenza a tre mesi – più o meno nel periodo in cui i politici hanno affermato che gli Stati Uniti potrebbero rimanere senza liquidità. Attendiamo con ansia il 9 maggio per scoprire le manovre d’emergenza del Congresso.

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