Haj Qassem, il “generale” del cielo dell’Iran capace di bucare la difesa di Israele
Teheran ha usato con successo il suo gioiello, inviando un messaggio preciso anche a Trump
Il “leone nascente” di Israele ha riportato delle ferite importanti. L’Iran ha utilizzato l’“Haj Qassem” durante l’ondata di attacchi nella notte scorsa. Il nuovo missile balistico, che prende il nome da Qassem Soleimani, l’ex comandante della forza Quds ucciso da un drone in un attacco statunitense in Iraq nell’agosto del 2020 per ordine di Donald Trump, è dotato di un sistema di navigazione avanzato che gli consente di colpire con precisione i bersagli e contrastare in maniera efficace la guerra elettronica. Presentato per la prima volta nell’agosto del 2020, è stato aggiornato e migliorato.
La potenza dell’Haj Qassem
Si tratta di un vettore a medio raggio con un sistema a due stadi alimentato a combustibile solido. Secondo i funzionari iraniani, ha una gittata di circa 1.200 chilometri. Per gli ayatollah, il Soleimani “può colpire anche le basi americane in Medio Oriente”. Che si tratti di un’esagerazione propagandistica o meno, Teheran è riuscita a bucare i quattro sistemi di difesa aerea utilizzati dall’Idf, presentati come “imperforabili” da diversi esperti militari.
La difesa di Israele
Israele non si serve solo dell’Iron Dome per proteggere il suo territorio. Ha ben tre livelli di difesa. Il primo, il David’s sling (la fionda di David), intercetta i missili a lungo raggio terra-terra. Il secondo, l’Arrow, ha la funzione di neutralizzare i missili a lungo raggio balistici, con una traiettoria a parabola. Il terzo, il Thaad, è il sistema più avanzato.
Perforato il Thaad
I Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) sono progettati per distruggere i missili nemici nel loro ultimo stadio di volo, a una distanza di 125-200 chilometri. “Il Thaad ha la capacità di intercettare missili all’interno o all’esterno dell’atmosfera – si legge nelle note descrittive sul sito della casa produttrice Lockheed Martin -. Il sistema non ha funzionalità offensive e non ha la capacità di colpire edifici. Inoltre può operare con altri sistemi di difesa missilistica ed è facilmente trasportabile in tutto il mondo”.
Lo strumento di difesa di fabbricazione americana è stato consegnato a Tel Aviv dopo il 7 ottobre 2023. Le forze armate statunitensi lo utilizzano dal 2015 e gli Stati Uniti lo hanno venduto sia all’Arabia Saudita che agli Emirati Arabi Uniti. Uno scudo apparentemente impenetrabile che ha mostrato delle crepe di fronte al Soleimani.
Teheran contro Washington
Le forniture Usa sono diventate un ulteriore fattore di scontro. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei ha accusato Israele di aver attaccato l’Iran con armamenti forniti dagli Stati Uniti, definendo l’episodio “una palese aggressione contro civili innocenti”.
“Venerdì, mentre il nostro popolo dormiva e si preparava per la grande festività, il regime sionista ha attaccato la nostra terra con ogni tipo di arma donata dagli Stati Uniti – ha detto Baghaei, riportato da Tasnim – Numerosi cittadini, tra cui personalità importanti, sono stati martirizzati. Il popolo iraniano non dimenticherà mai i complici di questo crimine”.
Baghaei ha anche aggiunto che l’aggressione è avvenuta nel pieno di un processo diplomatico: non possiamo credere che sia accaduta senza il sostegno diretto di Washington. I responsabili americani sono parte integrante di questa aggressione”.
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