Hunter Biden verrà incriminato per possesso illegale di armi
Il figlio del Presidente degli Stati Uniti, Hunter Biden, verrà incriminato entro la fine del mese per possesso illegale di armi, e non solo. E’ stato il procuratore speciale David Weiss a depositare un documento nel tribunale distrettuale degli Stati Uniti nel Delaware per chiedere l’incriminazione del secondogenito del Presidente Usa prima del 29 settembre.
Nei mesi scorsi, infatti, il figlio di Sleepy Joe – che da tempo causa problemi e imbarazzi al suo illustre genitore – aveva confermato di non aver pagato le tasse nel 2017 e nel 2018 per oltre 1,5 milioni di dollari, riuscendo successivamente a raggiungere un accordo sul patteggiamento per evitarsi l’incriminazione. L’accordo, ferocemente criticato dai repubblicani (che da anni lo accusano di corruzione per via dei suoi rapporti d’affari con Cina e Ucraina) prevedeva una dichiarazione di colpevolezza da parte sua. A luglio, però, la giudice Maryellen Noreika si è fermamente opposta e ha dichiarato nulla l’intesa siglata tra gli avvocati di Biden Jr. e gli inquirenti.
Il Dipartimento di Giustizia dovrà dunque passare all’azione: “La legge sul rapido processo richiede che il governo ottenga un’incriminazione da parte del gran giurì entro il prossimo venerdì 29 settembre 2023”, ha scritto l’ufficio del procuratore speciale nel documento.
L’ennesimo ostacolo nella corsa alle elezioni di Joe Biden, già indietro nei sondaggi sulle presidenziali 2024: per la maggior parte degli americani infatti, non ha raggiunto gli obbiettivi prefissati, ha speso troppo per la guerra in Ucraina ed è troppo anziano per affrontare ulteriori 4 anni di mandato. Il figlio Hunter, da anni coinvolto in vari scandali (evasione fiscale, abuso di droghe e di crack), è adesso accusato di detenzione illegale di armi e altri illeciti fiscali.
Secondo il team legale di Biden, tuttavia, l’accordo firmato nel caso del possesso illegale di armi “rimane valido e impedisce che vengano presentate ulteriori accuse contro il signor Biden.”
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