Primo Piano

IL CASO – Arrestato terrorista bengalese, operaio nei cantieri navali: ecco le città delle comunità islamista

di Domenico Pecile -


Un uomo è stato arrestato a Genova, in un’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della repubblica di Genova: si tratta di un bengalese, un operaio che lavora alla Sistel Srl, che si occupa di forniture in subappalto per Fincantieri. Il suo nome, come riporta Il Perbenista di Udine è Faysal Rahaman, 22 anni, ed è accusato di “partecipazione ad associazioni con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo”. L’uomo era seguito dagli inquirenti soprattutto per la sua attività di istigazione in rete, attraverso i social.

Un’attività è l’accusa, riconducibile alla formazione terroristica di Al Qaeda. Più nello specifico, il bengalese sarebbe un seguace della formazione Tehrik-e Taliban Pakistan che punta a fondare un emirato in Pakistan, rovesciando l’attuale governo. E non a caso, nelle sue “predicazioni” in rete, l’uomo avrebbe esortato a compiere atti terroristici. “Purtroppo – è il commento di Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, la città d’Italia dove il 30 per cento sono stranieri a maggioranza musulmana – è accaduto quanto vado dicendo da anni. E questa è la riprova che il processo di radicalizzazione in certi luoghi, come appunto in Fincantieri qui a Monfalcone, ma anche a Genova, è un dato di fatto che deve allarmare”.

Cisint ricorda poi di avere denunciato più volte il disinvolto utilizzo dei subappalti, che consentono agli immigrati “un ingresso più facile e minori controlli da parte delle forze dell’ordine”. Nei periodi di massima occupazione alla Fincantieri di Monfalcone lavorano anche 8 mila stranieri, per la maggior parte bengalesi, la componente che sicuramente è più radicalizzata. E lo si è visto durante le manifestazioni a Monfalcone pro-Palestina in cui giovani e giovanissimi inneggiavano ad Allah e alla distruzione di Israele. “Il mio timore – ha commentato ancora – è che abbiamo chiuso la stalla quando i buoi erano già scappati.

Da tempo denuncio la deriva islamista che qui a Monfalcone è visibile con l’aumento delle donne obbligate a coprirsi completamente il viso e dal fatto che ogni venerdì sera i musulmani di fatto occupano la centralissima piazza della Repubblica quasi in segno di sfida”. Il sindaco ha annunciato due provvedimenti: l’abolizione del velo integrale e i controlli nei centri culturali islamici atti a capire che tipo di predicazione viene fatta dagli imam. Nei prossimi giorni, inoltre, è in programma un vertice a Roma in cui oltre al vice ministri Gava e al sottosegretario Durigon, allo stesso sindaco e a rappresentanti del ministero degli Interni ci sarà anche la presenza di Fincantieri. “Uno degli obiettivi – ha concluso Cisint – è proprio quello di sviscerare il tema dei subappalti che auspico vengano ridimensionati a favore dei nostri lavoratori”.


Torna alle notizie in home