Esteri

In Regno Unito la settimana di quattro giorni è un successo

di Martina Melli -


La settimana corta, un sogno diventato realtà, almeno per alcune aziende inglesi.
Il progetto finalizzato alla sperimentazione della settimana lavorativa di quattro giorni invece che cinque, iniziato lo scorso giugno, è stato promosso dall’organizzazione no-profit 4 Day Week Global, supervisionata dal thinktank Autonomy e da un team di accademici.
Alle aziende partecipanti sono stati offerti workshop e supporto per aiutarle a ripensare le pratiche di lavoro. Al personale è stata data l’opportunità di mantenere lo stipendio esistente, lavorando per quattro giorni anziché cinque. Delle 61 aziende che si sono sottoposte al test per sei mesi, 56 sono andate avanti e 18 hanno reso l’esperimento permanente. 2.900 i lavoratori coinvolti in tutto il Regno Unito: il 39% di loro è risultato meno stressato (diminuiti infatti i livelli di ansia, fatica e disturbi del sonno). La salute mentale e fisica è migliorata. Per i 54% è stato più facile bilanciare lavoro e incombenze domestiche. Per sei lavoratori su dieci è diventato più facile conciliare lavoro e vita sociale. Il numero di persone che hanno lasciato le loro aziende durante l’esperimento è sceso del 57% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il totale dei giorni di malattia è calato di due terzi, mentre il 15% ha dichiarato che per nessuna cifra tornerebbe indietro, ai cinque giorni lavorativi.
Reuters ha analizzato da vicino l’esperienza del produttore britannico di prodotti per la cura della pelle “Five Squirrels”. Questa azienda ha introdotto “l’orario di lavoro intenso”ovvero un arco di tempo nella giornata durante il quale il personale si concentra al massimo per aumentare la produttività così da avere il venerdì libero e ottenere comunque la paga di un’intera settimana. Il proprietario Gary Conroy ha affermato che, da quando sono passati alla settimana breve, i suoi 15 dipendenti hanno raggiunto i loro obiettivi e hanno introdotto periodi di quattro ore ogni giorno in cui ignorano e-mail, telefonate e messaggistica istantanea. L’azienda con sede a Hove, sulla costa meridionale della Gran Bretagna, si è detta felice e soddisfatta del risultato.
Sorprendenti in particolare gli effetti positivi sugli indicatori economici. Secondo Autonomy, la società di ricerca che ha elaborato i risultati, i ricavi delle aziende, pesati in base alle dimensioni delle imprese, sono aumentati in media dell’1,4%. Joe Ryle, il direttore della 4 Day Week Campaign, ha definito il processo un “importante momento di svolta”, aggiungendo: “In un’ampia varietà di settori, il benessere è migliorato notevolmente per il personale; e la produttività aziendale è stata mantenuta o migliorata in quasi tutti i casi”. L’organizzazione ha dichiarato che lancerà un nuovo ciclo dal 12 giugno per cui ha già ricevuto centinaia di candidature. L’esperienza di molte company della prima ondata (non solo la Five Squirrels) evidenzia come il passaggio alla settimana breve potrebbe avere un impatto ancora più grande se spingesse le aziende a spendere di più in attrezzature e formazione.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la settimana di cinque giorni non è una condizione naturale, ma un cambiamento sociale istituito 100 anni fa, quando, nel 1926, alla casa automobilistica statunitense Henry Ford gli operai iniziarono a lavorare dal lunedì al venerdì. Nonostante le grandi aziende siano tendenzialmente più rigide e scettiche in merito, è stata la pandemia, quando milioni di persone si sono ritrovate a lavorare tutti i giorni da casa, a costringere i datori di lavoro verso una mentalità più aperta e flessibile rispetto alle diverse pratiche lavorative. In Uk l’esperimento dei 4 giorni è stato lanciato anche e soprattutto per trovare risposta al problema di produttività a lungo termine, problema che deriva dai bassi investimenti, i più deboli nelle nazioni ricche del Gruppo dei Sette nel 2021, secondo i dati della Banca mondiale.


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