Esteri

Issata la bandiera svedese alla Nato: Stoltenberg, è un giorno storico

di Giuseppe Ariola -


Nel corso di un punto stampa per la cerimonia d’ingresso della Svezia nell’Allenza Atlantica, che ha visto per la prima volta la bandiera che riporta la croce scandinava gialla su uno sfondo blu issata al quartier generale della Nato, il segretario Jens Stoltenberg ha parlato di una “giornata storica”. “La Svezia ha preso il posto che le spetta al tavolo della Nato sotto lo scudo della protezione dell’Articolo 5, la massima garanzia di libertà e sicurezza. Tutti per uno contro uno per tutti”, ha aggiunto, sottolineando l’importanza dell’adesione di Stoccolma in funzione della stabilità del Nord Europa e, in generale, dell’intera Alleanza. La Svezia, come ha ricordato il numero uno della Nato, investe oltre il 2% del Pil nell’industria della difesa, strategia apprezzata anche da Bruxelles dove proprio pochi giorni fa si è evidenziata la necessità di intensificare gli investimenti nel settore a livello europeo.

Riferendosi probabilmente ad alcune ‘resistenze’ della prima ora, datate ormai di quasi due anni, Stoltenberg ha aggiunto come “l’ingresso della Svezia mostra che la porta della Nato resta aperta, nessuno può chiuderla, ogni nazione può scegliere la sua strada e noi abbiamo scelto quella della democrazia”.

Il premier svedese Ulf Kristersson ha spiegato come la sicurezza del Paese è stata messa fortemente in discussione dalla guerra in Ucraina, una situazione che “non era così seria dai tempi della Seconda Guerra Mondiale e la Russia continuerà a costituire una minaccia per la sicurezza euroatlantica nel prossimo futuro. È stato in questa luce che la Svezia ha chiesto di aderire all’alleanza di difesa della Nato per ottenere sicurezza, ma anche per garantire sicurezza”. Toccata anche la questione relativa alle armi nucleari, la cui possibile presenza in futuro sul suolo svedese è stata smentita dal capo del governo di Stoccolma, secondo il quale “non ci sono piani di espandere il numero di Paesi alleati della Nato con armi nucleari. Per questo valutiamo costantemente la nostra postura delle nostre forze convenzionali ma non ci sono piani, ad esempio, di avere gruppi di combattimento in Svezia”.


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