Italia non informata dell’attacco, governo nel mirino dell’opposizione
La politica italiana non riesce a trovare una posizione condivisa sulla devastazione in corso a Gaza, figuriamoci se poteva non dividersi sull’attacco di Israele all’Iran, le cui conseguenze sono potenzialmente devastanti e non solo per il Medio Oriente, ma su scala globale. Mentre la parola ‘guerra’, rilanciata sia dal governo di Tel Aviv che da quello di Teheran, fa tremare il mondo e, almeno secondo la linea ufficiale, l’impegno della comunità internazionale, i telefoni delle cui cancellerie sono roventi, è quello di provare a evitare una drammatica escalation, in Italia il governo finisce sotto accusa per le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che aveva ipotizzato che l’attacco di Israele non sarebbe stato imminente. Una considerazione che il titolare della Farnesina ribadirà certamente oggi durante l’informativa, calendarizzata d’urgenza, che terrà dinanzi alle commissioni Esteri di Camera e Senato presso l’Aula dei gruppi a Montecitorio. Il vero nodo della questione è che, come ha ammesso lo stesso Tajani, il governo italiano, a differenza dell’amministrazione Usa, che ha a sua volta avvisato altri paesi, non è stato informato dell’avvio dei bombardamenti finché i jet non si sono levati in cielo. Una circostanza subito finita nel mirino delle opposizioni che a partire da Matteo Renzi e Carlo Calenda per arrivare a Elly Schlein, passando per Alleanza Verdi e Sinistra, non perde l’occasione di attaccare il governo accusandolo di essere fuori dai tavoli internazionali, almeno da quelli che contano. Da Forza Italia si prova a fare quadrato attorno al proprio segretario, tessendone le doti ed esaltandone la dedizione, senza però riuscire a sedare gli animi dell’opposizione che incalza con le sferzate puntando anche a Giorgia Meloni. E se da un lato a finire nel mirino è il governo italiano per essere stato colto di sorpresa, dall’altro le parole più dure sono riservate a Benjamin Netanyahu che secondo Giuseppe Conte “va fermato prima che sia troppo tardi”. Il leader del Movimento 5 Stelle coglie anche la palla al balzo per accusare la premier di aver accettato l’aumento delle spese militari voluto da Washington e per la timidezza rispetto a quanto accade a Gaza. Di avviso differente Matteo Salvini che, pur sottolineando come gli sforzi siano incentrati a fare in modo che “il diritto alla difesa e sopravvivenza di Israele non contempli un’escalation che sarebbe difficile da controllare”, aggiunge che l’Iran “vuole cancellare dalla faccia della terra lo Stato di Israele” e, pertanto, la reazione di Tel Aviv non dovrebbe stupire lo Stato islamico.
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