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La cucina italiana è ufficialmente Patrimonio UNESCO

Un riconoscimento storico per l’identità del Paese, le sue tradizioni gastronomiche e la gran qualità portata nelle tavole di tutto il mondo.

di Gianluca Pascutti -


La cucina italiana entra ufficialmente nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO, segnando un momento storico per l’Italia e per l’intera cultura gastronomica mondiale. La decisione, annunciata oggi dal Comitato intergovernativo riunito a Nuova Delhi, arriva dopo il parere tecnico positivo diffuso a novembre, che aveva già raccomandato l’iscrizione della nostra tradizione culinaria nella prestigiosa lista.

Si tratta di un riconoscimento senza precedenti, mai prima d’ora una cucina nazionale era stata iscritta nella sua interezza, non come singola ricetta o rito, ma come sistema culturale complesso, vivo e condiviso.

Un patrimonio fatto di gesti e tradizioni

Secondo il dossier italiano, la cucina del nostro Paese non è solo un insieme di piatti, ma un rituale sociale, un linguaggio comune che unisce famiglie, territori e generazioni. L’UNESCO ha premiato proprio questo, la capacità della cucina italiana di raccontare la storia dei suoi popoli attraverso stagionalità, biodiversità, convivialità e trasmissione dei saperi.

Il riconoscimento valorizza anche il ruolo dei produttori, degli artigiani, dei mercati e delle comunità locali, che custodiscono tecniche e tradizioni spesso secolari. Come ricordato dai promotori della candidatura, la cucina italiana rappresenta un “mosaico di culture regionali” che insieme formano un’identità unica e riconoscibile nel mondo.

Un impatto culturale ed economico enorme

L’iscrizione nella lista UNESCO non è solo un motivo di orgoglio nazionale, ma anche un volano per il turismo e per l’intero comparto agroalimentare. Gli studi citati dagli esperti parlano di milioni di visitatori in più attratti dall’enogastronomia e di un rafforzamento dell’immagine dell’Italia come destinazione culturale completa.

Per il governo, per le associazioni di categoria e per le comunità locali si tratta di una vittoria che premia anni di lavoro, ricerca e tutela del patrimonio culinario.

Un simbolo di identità che guarda al futuro

Con questo riconoscimento, l’Italia non celebra solo il proprio passato, ma afferma una visione moderna della cucina come spazio di sostenibilità, creatività e inclusione. Un patrimonio vivo, che continua a evolversi senza perdere le sue radici.

Oggi, più che mai, possiamo dirlo con fierezza: la cucina italiana è patrimonio dell’umanità. E dell’umanità continuerà a nutrire l’anima.


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