Politica

Laboratorio Friuli

di Edoardo Sirignano -


Per andare a Palazzo Chigi bisogna passare per il Friuli. Questa è la verità. A dirlo la storia, che dimostra come questa Regione sia più di un semplice laboratorio per la politica nazionale. Vale sia per la destra che per la sinistra. Ecco perché anche la sfida tra le due donne del momento, ovvero Elly Schlein e Giorgia Meloni, passa per le strade di Trieste. Ieri è toccato alla segretaria del Pd, mentre oggi sarà la volta della premier affrontare quella piazza. Entrambe sanno benissimo che quanto uscirà dalle urne, sarà fondamentale per il loro avvenire, soprattutto in vista delle prossime europee.
La rimonta dem, adesso, è trainata dalla luna di miele delle primarie. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Ixè, il Pd guadagna ancora un punto su FdI. Si tratta, però, di una fase transitoria, dovuta all’entusiasmo del momento. Il radicamento sul territorio è un’altra cosa, così come mantenere quegli avamposti indipensabili per frenare l’avanzata sovranista. Le roccaforti verdi non sono più quelle di una volta, ma certamente non sono espugnabili d alla prima sardina che passa.

Giorgia mostra i muscoli

Tutti sanno che in Fvg è tutta una partita interna al centodestra. Fratelli d’Italia, in modo particolare, vuole dimostrare di avere ancora il vento in poppa. Superare la Lega, a queste latitudini, significa lanciare un messaggio chiaro agli alleati e soprattutto a un Matteo Salvini, che non sembra essere più amato come un tempo nella parte settentrionale dello stivale. Gli stessi verdi sembrano essere più orientati sulla lista di Fedriga che su quella con Alberto da Giussano. Questo modus operandi, però, avrebbe irritato i rappresentati dei partiti che lo sostengono. In primis “il capitano” vedrebbe minacciata la sua leadership, fino a qualche mese fa indiscussa. Una preoccupazione visibile nelle comparsate del capo del Carroccio, il quale sfrutta ogni occasione possibile per mettere il cappello su una vittoria scontata, che però non è certamente sua e dei suoi uomini. Se riuscirà a spuntarla il solito Massimiliano, trionferà chi fino a settembre è stato protagonista della congiura di via delle Botteghe Oscure. La sfida dell’FVG interessa, in modo particolare, anche Forza Italia, che qui ha perso pezzi importanti di partito. Berlusconi vuole dal resuscitato Tajani, sponsorizzato dalla fidanzata Fascina e dalla figlia Marina, delle risposte su un soggetto che al Nord Est già viene considerato passato.
La lotta per il centro è particolarmente accesa. Secondo i più, le truppe bianche, come ormai sta accadendo in molte parti dello stivale, avrebbero sposato la causa del primo partito di governo. Meloni piace e non poco a quei moderati che non si fidano dei verdi e vogliono utilizzare il momento propizio per mettere sotto scacco chi avrà non pochi problemi il giorno dopo del voto. Un cammino in discesa per Fedriga è spuntarla sugli avversari progressisti, in piena salita sarà quello di tenere uniti i suoi sponsor, che quando sarà il momento di spartirsi le poltrone non saranno compatti come sul programma. “Homo homini lupus” diceva il saggio Hobbes.

Rivoluzione Elly

Il Friuli è un esame di maturità anche per Elly. Tutti sanno che, rispetto ai diritti, Udine è sempre stata un passo avanti. I primi movimenti del mondo Lgbt, l’ambientalismo quello vero, trovasempre origine in terre considerate da sempre culla di rivoluzioni e grandi cambiamenti.
La stessa ascesa di Renzi è passata da quelle comunità. Debora Serracchiani è riuscita a diventare capogruppo e riferimento per il Nazareno solo dopo aver vinto quella partita. La visita di Schlein, secondo i più attenti osservatori, avrebbe il compito di mettere in panchina una classe dirigente che ha fallito, certificando una sconfitta sicura e lanciare invece una nuova squadra di giovani, che da mesi richiede spazi e protagonismo per mandare a casa i vecchi. Massimo Moretuzzo è solo un profilo del momento per tenere dentro anche i gialli di Conte. Altro che alleanze, come si vocifera a livello nazionale.

I due principali attori del campo progressista, almeno sui territori, se le stanno dando di santa ragione. Elly dovrà dimostrare ai veri compagni del Fvg che il suo è il vero progressismo non è quello più vicino alle forze antisistema di Tripoli. I terzopolisti di Renzi e Calenda, almeno qui, sembra stiano facendo una semplice lotta di rappresentanza. Arrivare sotto una determinata soglia, però, sarà pericoloso anche per il Maran di turno.

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