Ambiente

Luci e ombre, per la trasformazione ecologica dei mezzi del tpl in Italia: i dati del Mims

di Redazione -


La trasformazione ecologica del parco veicoli del trasporto pubblico locale prosegue, anche se i numeri sembrano segnalare quasi un segno del passo, specialmente guardando agli orizzonti temporali a breve per la messa fuori servizio dei mezzi inquinanti. A fronte di questo, gli investimenti statali sono stati rilevanti.

Secondo il monitoraggio avviato dal Mims nella seconda metà del 2021, tra ottobre 2021 e marzo 2022, a fronte di un aumento di 142 unità del numero complessivo di autobus assicurati destinati al Traporto pubblico locale (TPL) circolanti in Italia (da 44.103 a 44.245), cresce di 221 unità il numero di mezzi a zero emissioni (passati da 436 a 535 unità) e ibridi (da 480 a 602 unità).

Sulla corsia parallela, il numero di autobus più inquinanti (Euro 1-3) è sceso di 1.078 unità (da 14.664 a 13.586), tendenza destinata a confermarsi nei prossimi mesi fino alla totale messa fuori servizio dei mezzi Euro 1 (attualmente 203) entro il 30 giugno 2022, di quelli Euro 2 (attualmente 3.895) entro la fine di quest’anno, e degli Euro 3 (attualmente 9.488) entro il 1° gennaio 2024, come previsto dalla legge 9 novembre 2021, n. 156 di conversione del “decreto infrastrutture” del settembre 2021.
Come in un mantra, il ministro Enrico Giovannini, ribadisce che “La scelta a favore di autobus a zero emissioni deve essere comune a tutte le amministrazioni locali e alle aziende di trasporto locale, anche per stimolare la nascita di una produzione nazionale che crei occupazione e reddito. Va in questa direzione l’investimento di 300 milioni di euro per l’avvio di contratti di sviluppo per la creazione di una filiera di produzione di autobus elettrici, con una destinazione del 40% a favore di progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno”.
Questa manovra, finora, ha drenato risorse consistenti. La trasformazione in senso ecologico del parco mezzi del TPL è infatti uno degli obiettivi principali del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (Mims), che, solo nell’ultimo anno, ha destinato a tale finalità 1,9 miliardi di euro di nuovi fondi ai comuni attraverso il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR), 0,6 miliardi di euro alle regioni attraverso il Fondo Complementare e ha ripartito 1,1 miliardi di euro destinati alle città con più di 100.000 abitanti del fondo relativo al Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile (PSNMS), che consentiranno agli enti locali di acquistare nei prossimi anni circa 8.000 mezzi a basse e zero emissioni.
Segnali positivi, sul fronte del monitoraggio sull’evoluzione del parco autobus destinato al TPL. C’è un chiaro spostamento a favore di mezzi più moderni e meno inquinanti. Tra gli autobus diesel, la quota di mezzi Euro 1-3 scende, tra ottobre dello scorso anno e marzo 2022, dal 37,7% al 34,9%, mentre quella degli Euro 5-6 aumenta dal 55,4% al 58,1%. A partire da ottobre del 2021 si nota, per la prima volta, una diminuzione del valore assoluto di autobus diesel (da 38.936 a 38.803 unità), compensata dall’aumento del numero di autobus a “emissioni zero”, soprattutto in Lombardia e Piemonte, grazie alle buone performance di Milano e Torino, e degli autobus ibridi.
Al 31 dicembre 2021 l’età media dei mezzi assicurati era di 10,1 anni, in calo rispetto agli anni passati, ma con evidenti disparità territoriali. Il Molise, la Basilicata, la Calabria e la Sardegna mostrano un parco veicoli con una età media complessiva superiore ai 12 anni, mentre in Friuli-Venezia-Giulia, nella Provincia Autonoma di Bolzano e nella Valle D’Aosta circolano mezzi con un’età media di 7 anni.
Il sistema di monitoraggio messo a punto dal Mims evidenzia anche la distribuzione territoriale del parco veicolare in base alle diverse tipologie di mezzi. In percentuale, la quota di mezzi più inquinanti (Euro 1-3) è più elevata in Molise, Basilicata e Veneto (sopra il 50%), mentre in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia-Giulia, Lazio e Provincia Autonoma di Trento è molto alta (oltre il 39%) quella di autobus Euro 6. A livello di città metropolitana, Milano e Torino guidano la transizione verso un TPL a zero emissioni, rispettivamente con 177 e 103 autobus elettrici circolanti a marzo 2022, mentre Roma, Napoli, Firenze e Genova presentano una quota di veicoli Euro 6 superiore al 40%. La quota di mezzi maggiormente inquinanti è invece superiore al 50% nelle città metropolitane di Catania e Venezia.


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