Manifestazione a Milano per Leoncavallo: chi c’è e chi no
C'è Fratoianni, assente Sala. Pd in piazza ma senza bandiere
A Milano è partita la manifestazione contro lo sgombero del centro sociale Leoncavallo. Il corteo si è mosso, intorno alle 13, da Porta Venezia dove si è tenuto un primo concentramento dei partecipanti. Due gli slogan agitati dai manifestanti: “Leoncavallo, il sogno dell’alternativa” e “Giù le mani dalla Città”, che evoca il celeberrimo film di Francesco Rosi in un momento in cui a Milano si respira aria grama per le inchieste che hanno trovato l’urbanistica in città e al Comune.
Chi c’è alla manifestazione a Milano
Accanto agli esponenti del Leoncavallo, hanno sfilato e sfilato numerosi centri sociali da tutta Italia. Con loro anche esponenti di organizzazioni studentesche e reti femministe. Non mancano i movimenti per la casa, sindacati e numerosi esponenti della società civile tra artisti, intellettuali e personaggi pubblici da tutta Italia. Dal corteo si sono distaccati alcuni gruppi che hanno incitato al “diritto di occupare” e, nell’area del cantiere del Pirellino, hanno ribadito di voler dire “no alla Città dei Padroni”.
Il campo stretto
In piazza alla manifestazione di Milano a favore del Leoncavallo e contro lo sgombera c’erano anche i militanti ed esponenti di Alleanza Verdi e Sinistra. In testa a loro, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. Ma dalla parte della politica hanno partecipato anche gli iscritti e i dirigenti di Rifondazione Comunista insieme a diversi esponenti del Partito Democratico. Con loro, anche il segretario metropolitano Alessandro Capelli, senza però le bandiere di partito. In corteo anche Anpi e Arci. Il sindaco Beppe Sala, invece, non c’era. Dopo aver fatto visita alla Camera ardente di Giorgio Armani è volato a Parigi per accompagnare la tournée del Teatro alla Scala.
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