Esteri

Mariupol, la denuncia degli ucraini: “Duecento cadaveri trovati tra le macerie”

Circa duecento cadaveri sarebbero stati trovati a Mariupol tra le macerie di un rifugio.

di Ilaria Paoletti -


La macabra scoperta sarebbe stata fatta durante lo smantellamento di alcuni blocchi di un grattacielo bombardato, nei pressi di una stazione di servizio nella zona suburbana di Myru Avenue. Ad annunciarlo, su Telegram, il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko. La notizia è stata poi riportata da Unian. “Mariupol. Cimitero”, ha scritto Andryushchenko a corredo delle immagini, aggiungendo che i corpi sarebbero rimasti lì per molto tempo considerato lo stato di decomposizione. Una grande parte di questi resti sarebbe stata stipata dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada. Molto probabilmente i cadaveri appartengono a civili che hanno cercato in quei luoghi rifugio da un bombardamento. I media ucraini hanno pubblicato le foto dei sacchi con i corpi abbandonati per strada. Secondo il portavoce del sindaco di Mariupol, i residenti della zona suburbana della città dove sono state trovate le salme si sarebbero rifiutati di raccoglierle. Per questa ragione, i rappresentanti dell’esercito russo avrebbero semplicemente deciso di lasciarle al loro posto. Il consigliere del sindaco di Mariupol dichiara che da quando la “Ritual” (il servizio funebre statale unificato della Repubblica popolare di Donetsk), ha iniziato a occuparsi dei servizi funebri e delle esumazioni, la sepoltura dei civili periti durante il conflitto è stata di fatto sospesa. “Per la sepoltura gratuita ‘ufficiale’ è necessario fare la fila, portare il corpo del defunto in un obitorio da soli, fingendo che sia stato appena trovato. Oppure, è necessario registrare un video, in cui il richiedente deve dire che il defunto è stato ucciso dall’esercito ucraino. A causa di queste condizioni, molti cadaveri vengono lasciati in sacchi per strada in un improvvisato obitorio vicino alla metropolitana”, ha spiegato Andriushchenko. Ed è stato lo stesso portavoce del sindaco di Mariupol, una manciata di giorni fa, a denunciare, sempre via Telegram: “I russi hanno lanciato bombe incendiarie o al fosforo contro l’acciaieria Azovstal”. E ancora: “Gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla terra alla Azovstal”. Le bombe al fosforo, sebbene non siano classificate come arma chimica, sono state comunque vietate dalla Convenzione di Ginevra.


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