Esteri

Nucleare, rapporto Sipri: “Potenze aumentano gli arsenali atomici”

di Eleonora Ciaffoloni -


Secondo il rapporto annuale dell’Istituto di ricerca di Stoccolma per la pace internazionale (SIPRI), le potenze nucleari stanno intensificando lo sviluppo dei loro arsenali atomici, in risposta al peggioramento della situazione geopolitica e all’aumento della dipendenza dalla deterrenza nucleare. Nel 2023, i nove Paesi dotati di armi atomiche (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele) hanno continuato a modernizzare i loro arsenali. Diversi, hanno anche introdotto nuovi sistemi d’arma nucleare o capaci di trasportare armi nucleari.

Aumento delle testate nucleari schierate

A gennaio 2024, nel mondo erano presenti circa 12.121 testate nucleari, di cui 9.585 erano in allerta. Secondo il rapporto SIPRI sul nucleare 3.904 di queste testate erano schierate su missili o aerei, rappresentando un aumento del 60% rispetto all’anno precedente. Circa 2.100 testate erano pronte per il lancio su missili balistici. Quasi tutte queste testate appartenevano a Russia e Stati Uniti, ma si ritiene che la Cina abbia per la prima volta messo in allerta alcune delle sue testate. India, Pakistan e Corea del Nord stanno cercando di aumentare il numero di testate sui loro missili balistici, mentre Regno Unito, Cina, Russia, Stati Uniti e Francia dispongono già di queste capacità.

Minaccia nucleare, parla Stoltenberg

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, in un’intervista al Telegraph, ha annunciato che l’Alleanza Atlantica sta discutendo il dispiegamento di un maggior numero di armi nucleari in risposta alla crescente minaccia da parte di Russia e Cina. Stoltenberg ha rivelato che sono in corso consultazioni tra i membri della NATO riguardo al ritiro dei missili dai depositi e alla loro messa in stand-by. Ha affermato: “Non entrerò nei dettagli operativi su quante testate nucleari dovrebbero essere operative e quali essere immagazzinate, ma dobbiamo consultarci su questi temi: questo è esattamente ciò che stiamo facendo”.

Nell’intervista, Stoltenberg ha lanciato un duro avvertimento sulla minaccia proveniente dalla Cina, ha espresso fiducia che un futuro governo laburista nel Regno Unito rimarrà un fedele alleato della NATO, e ha difeso i nuovi piani per la consegna di armi all’Ucraina contro le critiche di Donald Trump. Ha sottolineato l’importanza della trasparenza sulla questione nucleare, definendola una pietra angolare della strategia della NATO per preparare il blocco nordatlantico a un mondo più pericoloso. “La trasparenza aiuta a comunicare il messaggio diretto che noi ovviamente siamo un’alleanza nucleare”, ha affermato Stoltenberg. “L’obiettivo della NATO è un mondo senza armi atomiche, ma finché esisteranno tali armi, rimarremo un’alleanza nucleare, perché un mondo in cui Russia, Cina e Corea del Nord hanno armi atomiche e la NATO no è un mondo più pericoloso”.

Timori sui piani nucleari della Cina

Stoltenberg ha inoltre avvertito che la Cina sta investendo massicciamente in armamenti moderni, compreso il suo arsenale nucleare, e punta a possedere 1.000 testate nucleari entro il 2030. “Questo significa che in un futuro non molto lontano la NATO potrebbe dover affrontare qualcosa di inedito: due potenziali avversari nucleari, Cina e Russia. Naturalmente ciò ha delle conseguenze”, ha affermato Stoltenberg, aggiungendo che gli Stati Uniti e i loro alleati europei stanno attualmente modernizzando i loro arsenali nucleari.


Torna alle notizie in home