Record per lo spumante italiano: un miliardo di bottiglie
Solo il sistema Prosecco copre un venduto di 780 milioni di bottiglie nel mondo
Numeri da record per lo spumante italiano. Ma l’espansione nasconde nuove incertezze per produttori, export e sostenibilità economica.
Numeri da record: Prosecco e spumanti al top
Il 2024 si chiude con un dato storico per la Prosecco Doc: 660 milioni di bottiglie imbottigliate, +7% rispetto al 2023. Un risultato che vale circa 3,6 miliardi di euro al consumo.
A queste si aggiungono le produzioni di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Docg, portando il totale del sistema Prosecco a circa 780 milioni di bottiglie vendute a livello globale.
Nel 2024 l’intero comparto dello spumante italiano supera il miliardo di bottiglie complessive immesse sul mercato: un record.
Il cuore del Nord-Est: fatturato e export trainano il Veneto
Il Nord-Est — Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna — concentra oltre il 64 % del fatturato del vino spumante in Italia, e circa il 70 % dei produttori del settore.
Per il 2024, l’export di vino veneto tocca livelli record: spumanti e vini fermi raggiungono insieme 3 miliardi di euro. Nel dettaglio, gli sparkling crescono di oltre il 14 % rispetto al 2023.
Mercati globali e opportunità: Prosecco punta sugli Usa e sulla mixology
Il mercato statunitense resta strategico: nei primi mesi del 2025 l’export di Prosecco verso gli Usa cresce del 42%. Le donne e i consumatori con redditi medio-alti guidano la domanda.
Il successo si accompagna a un cambiamento nei consumi: il Prosecco è protagonista nella cultura dei cocktail e dello spritz, conquistando fasce giovani e nuovi drinker.
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Luci e ombre: le principali criticità sul 2025
Nonostante i record, il settore deve affrontare alcune incognite serie. L’export degli spumanti italiani nel 2025 mostra segnali di rallentamento complessivo: quantità e valore registrano un lieve calo.
La concorrenza internazionale, i dazi e i costi crescenti rischiano di mettere sotto pressione produttori e filiera. In alcune denominazioni — come Conegliano Valdobbiadene — la produzione rimane stabile, ma i prezzi e la domanda globale restano in bilico.
Infine, la crescita rapida e l’aumento della produzione sollevano dubbi su sostenibilità ambientale, pressioni sui vigneti e rischio di saturazione del mercato interno ed estero.
Bilancio e prospettive: un settore potente, ma vulnerabile
Il maggior pregio della spumantistica italiana resta la sua capacità di adattarsi ai trend globali. La forza del marchio Prosecco, la mixology, la domanda internazionale offrono una base solida.
Ma per mantenere questo livello serve equilibrio. Servono investimenti su qualità, controlli, sostenibilità e strategie di differenziazione. Il mercato è vasto, ma anche volatile.
Chi produce oggi deve pensare non solo a stappare bottiglie, ma a proteggere valore, territorio e reputazione. Solo così le bollicine italiane preserveranno il loro perlage su scala globale.
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