Cultura & Spettacolo

PIATTORICCO: Dove una volta c’era l’altare della dea Eos…

di Edoardo Sirignano -


PIATTORICCO: Dove una volta c’era l’altare della dea Eos…

di EDOARDO SIRIGNANO

Nel cuore pulsante della capitale, dove una volta c’era l’altare alla Dea Eos, oggi c’è uno dei templi più amati dalle nuove generazioni. Ci riferiamo ovviamente a quella location di oltre 2mila metri quadrati, dove è possibile provare il “sushi divino”, lauto pasto o baccanale del terzo millennio.

Ecco perché insieme ad Arianna, dopo la classica passeggiata domenicale a Testaccio, non possiamo non provare le ultime novità della cucina fusion-asiatica. Ci immergiamo, dunque, nell’atmosfera suggestiva, realizzata tra cascate di luci e fiori di ogni genere. Il menù è ampio e presenta sia le pietanze tradizionali che i nuovi mix di carne. Le porzioni minute, al massimo due pezzi, permettono di assaggiare gran parte di quanto proposto dallo chef. Il tutto a un prezzo contenuto, mediante la formula all you can eat, pur restando alta la qualità.

Tra le specialità ci sono certamente il carpaccio passion, ma neanche il sashimi è niente male, così come i ravioli alla piastra e le tartare di tonno. La base, quindi, c’è e poi ci sono delle specialità, che cambiano a seconda della stagione. C’è anche una variante per gli intolleranti al glutine. L’unica assenza è quella dei gunkan al salmone, di solito sempre presenti in questo genere di locali. Per il resto non manca nulla. A mio parere, la specialità sono i gamberoni in pastella e in pasta kataifi. L’unica cosa che non abbiamo provato, perché non abituati a mangiare troppo a pranzo, sono i dolci. Torneremo a breve per sperimentare.


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