Attualità

“Quest’Europa divisa e inesistente e quell’ex comico che ormai è il leader”

di Edoardo Sirignano -

MARGHERITA BONIVER DEPUTATO


di EDOARDO SIRIGNANO
“Zelensky è il vero baluardo dell’Occidente. L’Europa, al contrario, è sempre più debole e divisa”. A dirlo l’ex ministro degli Esteri Margherita Boniver.

In Giappone si riunisce il G7. Al centro del confronto il conflitto in Ucraina. Sarà la volta buona?

Far cessare le ostilità non è solo una speranza, ma un qualcosa che rientra nei piani concreti di chi ha preso parte al vertice. Il primo obiettivo è convincere molti Paesi strategici come l’India a non essere così collaborativi con la Russia. A parte i buoni propositi, di cui si parla, ci sono decisioni bilaterali che per ovvie ragioni non possono essere diffuse.

Come si è comportata l’Italia?

La premier ha dimostrato di essere all’altezza. Sono rimasta, invece, sbalordita dal premier canadese Trudeau, che accusa il nostro esecutivo, solo perché di destra, di non tutelare i diritti del mondo Lgbt. Per fortuna, Meloni ha saputo dare una risposta secca e definitiva. Ritengo che questo governo sia più vicino agli omosessuali di tanti altri che si reputavano di sinistra.

Nello stesso giorno, però, la Cina svolge la parte del padrone al summit dell’Asia Centrale…

Spero che questo G7 sia anche l’occasione per capire e interpretare uno scenario profondamente cambiato. Dopo la pandemia, ci sono stati dei mutamenti, troppo spesso ignorati dalla politica. La Cina sta dimostrando il proprio peso, vuole essere la grande protagonista. Sbagliato non tenerlo in considerazione.

Possiamo dire che Craxi, in un certo senso, è stato un precursore sulle intuizioni rispetto all’Asia…

Quando ero alla Farnesina sono state avviate importanti iniziative commerciali con Conte. Un percorso, poi, portato avanti da Conte con la tanto discussa Via della Seta. Il vero problema per Meloni è il seguente: come potrà ottemperare alla richiesta degli Stati Uniti di alzare i ponti con Pechino, senza danneggiare la nostra economia? Un Paese, che cambia proposte e idee, poi, appare debole.

La politica della Garbatella, alla fine, accetterà i diktat statunitensi?

Probabilmente sì! L’Italia, aderendo a quel progetto voluto dall’ex presidente del Consiglio, è apparsa agli occhi dell’Occidente come un’anomalia.

Ritornando alla guerra, l’Europa ha perso quel ruolo di mediatore, per cui si è sempre contraddistinta?

Il nostro Paese ha fatto dei tentativi, come altri. Non parliamo, poi, del grande sforzo del Vaticano. La mediazione di Papa Francesco è fondamentale e sono certa avrà una certa efficacia. Questo conflitto, intanto, ci penalizza e non poco. Siamo tra chi soffre di più le conseguenze dell’aggressione russa all’Ucraina. Con molta disciplina, stiamo facendo il nostro dovere e partecipiamo alle sanzioni volute e imposte nei confronti di Mosca, pur essendo consapevoli che stiamo pagando un prezzo altissimo, probabilmente quello più alto.

Cosa ne pensa, invece, di Zelensky. Bisogna santificarlo?

Quando c’è una guerra, non c’è mai chi ha ragione. Quando parliamo di responsabilità dobbiamo guardare anche in casa nostra. Mi riferisco alla Nato. Una cosa è certa, l’esito di questa spaventosa aggressione non solo ha portato morte e distruzione, ma anche un cambiamento dello scenario europeo.

A cosa si riferisce?

La Finlandia ha già aderito la Nato. La Svezia chiede di farne parte. Il tutto avviene in un continente che non è mai stato così diviso e debole.

Perché?

Le faccio un esempio. Mentre l’Occidente è sotto attacco, in Europa si allontana l’ipotesi di un esercito comune. La verità è che la Francia non vuole rinunciare alla guida dell’esercito continentale. Deve sempre mettere in cima i suoi desiderata. In questa guerra, chi si sta mostrando forte è soprattutto l’Ucraina.

Non a caso il presidente Zelensky, senza essere invitato, prima partecipa alla riunione dei grandi del pianeta e poco dopo va dagli arabi a chiedere aiuti…

Stiamo parlando di un personaggio straordinario. Tutti dobbiamo chiederci come mai non sia stato eliminato subito dalla scena internazionale. Se ricordiamo le sue origini, prima di prendere il 70 per cento faceva il comico, possiamo parlare quasi di miracolo. Siamo di fronte a chi, con la sua comunicazione, è stato in grado di conquistare il pianeta. Nei fatti è l’unico baluardo dei valori occidentali, a partire da quello per la libertà. Si sta rilevando di una statura straordinaria. Sembra quasi un protagonista di romanzo: efficace, tenace e carismatico.

Durante la sua ultima visita in Vaticano, però, non si è dimostrato tanto pacifista. Ha detto, a chiare lettere, che a Kiev non interessa una tregua…

Sono d’accordo! Ciò, però, non deve far pensare a tutti gli altri che non è possibile trovare una soluzione diplomatica a un’intollerabile attacco al cuore dell’Europa. La pace non si trova con le armi.


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