Attualità

La vittoria di Sinner a Pechino stappa fiumi di retorica su Twitter

di Giovanni Vasso -


di RAPHAEL D’ABDON

Come ampiamente prevedibile, il trionfo di Jannik Sinner nel 500 di Pechino, conclusosi mercoledì, ha scaraventato milioni di italiani in uno stato di smisurata euforia: un’orgia di amor patrio e di complimenti al campione, che si è spesso trasformata in delirio. In prima fila in questa corsa sfrenata al salamelecco non poteva che esserci la nostra ineguagliabile classe politica: onorevoli e senatori che non sanno neanche quanti lati ha un campo da tennis, ma che hanno fatto a gara chi sparava il primo twit di encomio al Prescelto.

 

Come alle ultime elezioni, ha stravinto FDI, grazie alla fulminea Danielona Santanchè, che ha bruciato tutti sul posto con questa perla, postata il giorno prima (!) della finale di Pechino tra il nostro guerriero Sinner e Medvedev:

 

Dopo decenni Sinner riporta l’Italia sul tetto del mondo di tennis, con la vittoria di oggi a Pechino. Un campione italiano di cui tutti dobbiamo andare orgogliosi, forza Jannik!

(seguito dall’immancabile bandierina tricolore)

 

Al netto della grammatica e della sintassi in sciopero a gatto selvaggio, della punteggiatura ai lavori forzati e del manuale di storia del tennis dimenticato sui banchi di scuola, un capolavoro assoluto.

 

A ridosso della pitonessa troviamo il piddino Lele Fiano, che quando non è  impegnato in una delle sue famose battute di caccia al fascista, si rilassa discettando di passanti lungolinea e drop shots:

 

Bellissimo successo sportivo di Jannik Sinner che battendo il n° 3 del mondo Medvedev ha vinto il torneo di Pechino confermando di essere ormai uno dei migliori tennisti della storia!

 

Virgole a farfalle, spaziature a macchia di leopardo, punto esclamativo conclusivo di rigore e 50 anni di tennis professionistico dritti nel bidone dell’umido. Una medaglia d’argento strameritata.

 

Oro alla destra, argento alla sinistra e, per par condicio, bronzo al centro grazie a un sorprendentemente compunto Matteone Renzi, che se l’è sfangata con un austero (punto esclamativo a parte):

 

Fantastico Jannik Sinner. Impressionante! Chapeau

 

Tutto ciò mentre Nick The Quick Pietrangeli prendeva a schiaffi Sandrino Gassman, reo di avergli dato del cafone e, ancor peggio, di aver incensato il suo arcirivale Adrianone Panatta.

 

Uno spettacolo nello spettacolo che per nostra fortuna, nonostante gli sforzi dei protagonisti, non è riuscito ad oscurare l’impresa del nostro miglior tennista. Sinner, per la prima volta nella sua giovane carriera, ha vinto e convinto: in semifinale ha travolto Alcaraz e in finale ha superato per la prima volta la sua bestia nera Medvedev, due vittorie che gli hanno garantito la partecipazione alle ATP Finals di Torino e la quarta posizione nel ranking mondiale. Su quest’ultimo punto si sono immediatamente scatenati paragoni risibili con Panatta, che nel 1976 raggiunse la stessa posizione, ma vincendo Roma e Parigi e giocando contro signori del calibro di Solomon, Vilas e Borg. Altro pianeta, per ora.

 

Chiarito questo dettaglio, salutiamo il giovane campione con il messaggio più geniale scritto in questi giorni in suo onore:

“Freccia Rossa di San Candido in arrivo a Torino, Binario 4”.

Poetry in motion.


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