Esteri

“Stato di massima allerta” in Israele e Iran. Timori negli Usa

di Ernesto Ferrante -


“L’attacco di Israele non rimarrà senza risposta, la vendetta dell’Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l’operazione di rappresaglia”. Le parole del capo di Stato Maggiore delle Forze Armate iraniane, Mohammad Bagheri, citato dall’Irna, non lasciano spazi ad un’opzione diversa da quella militare. “Il recente attacco israeliano alla sede del consolato iraniano nella capitale siriana, Damasco, è una sorta di follia e rappresenta il suicidio del regime sionista” ha aggiunto Bagheri durante i funerali a Isfahan di uno dei due alti ufficiali uccisi, Mohmmad Reza Zahedi, comandante di un’unità d’élite specializzata in operazioni esterne. Un fronte nel fronte che preoccupa non solo gli “attori” coinvolti direttamente, ma anche gli Stati Uniti e buona parte del mondo mondo arabo.
Il segnale del punto di non ritorno è la chiusura di circa 30 ambasciate israeliane nel mondo nel timore di una reazione in seguito al raid che provocato la morte, tra gli altri, 7 membri dei Pasdaran. Tra le sedi diplomatiche che hanno sbarrato le porte vi è anche l’ambasciata israeliana a Roma in via Michele Mercati, nei pressi di Villa Borghese.

La Repubblica islamica dell’Iran ha posto tutte le sue forze armate “in massima allerta”, dopo aver preso la decisione di “rispondere direttamente” “per creare deterrenza”. A riferirlo è stato il New York Times, menzionando due funzionari iraniani che hanno richiesto l’anonimato.
Un “attacco significativo” contro asset israeliani o americani in Medio Oriente potrebbe arrivare entro la prossima settimana. Lo ha rivelato un alto esponente dell’amministrazione Biden alla Cnn. I due governi stanno lavorando per farsi trovare pronti. L’escalation, data per imminente, è stata al centro della telefonata di giovedì tra il presidente Usa Joe Biden con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu . Gli esperti americani temono che la guerra in corso tra lo Stato ebraico e Hamas possa trasformarsi in un conflitto regionale difficile da arginare, considerando il contesto.
L’Iran ha avvertito con una lettera “la leadership americana di non lasciarsi trascinare nella trappola tesa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu”, che si tradurrebbe in un conflitto diretto tra i due Paesi. “State lontani,così non vi farete del male”, ha scritto su X il vice capo dell’ufficio presidenziale iraniano, Mohammad Jamshidi Jamshidi. “In risposta, gli Stati Uniti hanno chiesto a Teheran di non prendere di mira le strutture americane”.
Diversi membri democratici del Congresso americano, tra cui l’ex speaker Nancy Pelosi, hanno chiesto al presidente statunitense e al segretario di Stato Antony Blinken la sospensione dei trasferimenti di armi a Israele dopo la strage a Gaza in cui sono morti sette membri dello staff di World Central Kitchen, tra cui un cittadino americano con doppia cittadinanza.

“Alla luce del recente attacco contri gli operatori umanitari e alla sempre peggiore crisi umanitaria a Gaza, riteniamo che non sia giustificabile approvare i trasferimenti di armi a Israele”, si legge nella missiva firmata da 36 compagni di partito del capo della Casa Bianca. I “dem” non credono alla non intenzionalità dell’azione delle Idf. “Se questo è vero, hanno proseguito, è un errore incredibilmente inaccettabile”. Vogliono inoltre che l’amministrazione “conduca un’indagine approfondita su questo attacco aereo”.
I gruppi di soccorso attivi nell’enclave palestinese hanno denunciato più volte che il sistema utilizzato per coordinare la loro attività con l’esercito israeliano era rotto, mettendo a rischio chi operava sul campo. Per il Washington Post, negli ultimi sei mesi, le organizzazioni umanitarie, tra cui Medici Senza Frontiere e l’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA), hanno reso pubbliche almeno “nove testimonianze” di convogli o edifici di aiuti che sono stati raggiunti dal fuoco, nonostante i loro percorsi o le coordinate fossero stati condivisi in anticipo con la controparte.


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