Politica

Il centrodestra grande assente alle iniziative pro Gaza

di Giuseppe Ariola -


La prossima settimana ci saranno due iniziative politiche per manifestare il proprio sostegno alla popolazione di Gaza, vittima della furia di Netanyahu. I bombardamenti israeliani sulla Striscia sono ormai praticamente incessanti e colpiscono indistintamente ogni centimetro del territorio messo nel mirino dal capo del governo di Tel Aviv, senza distinzione alcuna tra obiettivi strategici e centri abitati, strutture sanitarie e altri luoghi ad alta densità abitativa o semplicemente affollati. A ciò si aggiunge che la popolazione è ridotta letteralmente alla fame, perché anche gli aiuti umanitari sono ostacolati e addirittura intercettati da Israele. Rispetto a questo quadro l’intera comunità internazionale ha manifestato la propria indignazione, pur immaginando soluzioni differenti per porre fine a una situazione che rende sempre più incandescente il contesto geopolitico dell’intero Medio Oriente. Il punto sul quale però sono tutti pressocché d’accordo è che quello perpetrato da Netanyahu è un vero e proprio massacro, ingiustificato e ingiustificabile. Tanto che la reazione israeliana al fatidico attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 da cui ha preso il via questo scempio, nell’immaginario collettivo sta ponendo sempre più la Palestina sullo stesso piano dell’Ucraina, aggredita dalla Russia. Potrebbe passare come un paradosso, eppure non lo è, perché se si inizia ad annientare un’intera popolazione, senza distinguere tra terroristi e bambini, potenziali attentatori e anziani, promotori di antisionismo e donne che soccombono inermi sotto missili e bombe, si compie un’aggressione vera e propria. Ed è contro tutto questo che i partiti e la società civile manifesteranno la prossima settimana.  L’errore è che lo faranno con dei distinguo, perché gli appuntamenti saranno due, uno organizzato a Milano da Azione, Italia Viva e Più Europa e un secondo, che avrà invece luogo a Roma, promosso da Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Il centrodestra, almeno per il momento, sarà invece assente a entrambe le iniziative e questo è un grande errore. Se si dice, come fanno la maggioranza e il governo in carica, che la reazione di Israele sia sproporzionata, che bisogna raggiungere un cessate il fuoco immediato, che Netanyahu deve interrompere il suo progetto di distruzione della Striscia Gaza e che la soluzione è quella di popoli ciascuno con un proprio Stato, non c’è motivo per non sostenere queste istanze insieme a tutti i cittadini che pensano lo stesso. In secondo luogo – e questa non è una responsabilità del centrodestra – il significato di questi appuntamenti sarebbe stato tanto più forte se la politica tutta avesse marciato insieme per chiedere la fine del massacro che incombe su Gaza. Invece, come sempre, a dividersi sono innanzitutto i partiti di opposizione che non sono riusciti a trovare la sintesi neanche su queste iniziative. Chi come Renzi e Calenda non vuole rischiare di essere confuso con chi professa rigurgiti antisemiti, nega la Shoah e vuole imporre l’idea di un nuovo genocidio, ha ragione a discostarsi dalla manifestazione di Roma. E lo stesso vale, ovviamente, per il centrodestra che però farebbe bene a partecipare almeno a quella di Milano il cui refrain è solamente uno e più che condivisibile: basta con la distruzione di Gaza. Resta il rammarico che non si sia riusciti a organizzare un’unica iniziativa comune a tutta la politica, senza eccessi ed estremismi, che avrebbe assunto una forza decisamente maggiore. Se si arriva a dividersi anche su migliaia di morti innocenti la colpa è di tutti i partiti. Indistintamente.


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