Attualità

Stellantis: via libera a 610 uscite volontarie

L'annuncio dell'azienda, si dividono i sindacati: le accuse Fiom-Cgil

di Giovanni Vasso -


Stellantis, a Torino ci sono 610 uscite volontarie e lo scontro tra il management e i sindacati, almeno la Fiom-Cgil, è pronto a riprendere quota dopo la tregua scattata con la nomina di Antonio Filosa a Ceo del gruppo italo-francese. Le uscite volontarie sono 610 e per la precisione 250 si avranno alla Carrozzerie, altre 212 agli enti centrali, 53 alla Pcma di San Benigno, 31 alla Costruzione stampi, 20 al Services, diciannove alle Presse, sedici al centro ricerche Fiat e infine altre nove interesseranno l’ex Tea a Grugliasco. Si tratta di uscite con incentivo all’esodo che riguarderanno maggiormente l’impianto di Mirafiori. E la polemica è servita.

La nuova ibrida Stellantis, le uscite volontarie e la posizione Uilm

“L’accordo di oggi sulle uscite incentivate in Stellantis deve servire per aprire la strada all’assunzione di giovani lavoratori in vista dell’avvio produttivo della 500 ibrida”, ha dichiarato Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino: “Dopo aver stabilito l’accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani chiederemo all’azienda di prendere un impegno: avviare nuove assunzioni a Mirafiori per garantire un solido futuro allo stabilimento e alla città”. Una posizione che si rispecchia in ciò che ha dichiarato l’azienda: “Il programma di uscite volontarie in Italia è finalizzato a supportare il prepensionamento o diverse opportunità di carriera. Tuttavia, a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido”, ha fatto sapere un portavoce Stellantis.

La Fiom non ci sta

Infuriati gli esponenti della Fiom-Cgil. A cominciare da Edi Lazzi, segretario generale per Torino, che tuona: “Cambiano gli amministratori delegati, ma non cambia il trend di svuotamento di Mirafiori e il depauperamento di Torino. Ecco perché non abbiamo firmato l’accordo in cui nulla è previsto per il futuro. Il nuovo Ad continua a solcare la strada sbagliata del suo predecessore. Dopo aver fatto il giro di Mirafiori, sarebbe utile che incontrasse i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Gli fa eco Gianni Mannori responsabile Fiom Cgil di Mirafiori: “Mentre l’azienda lancia messaggi rassicuranti a parole che poi tradisce puntualmente con i fatti, altri 610 lavoratori se ne vanno. Oltre alla beffa di festeggiare tra pochi giorni il santo patrono di Torino con una sfarzosa presentazione di un’auto che non verrà prodotta a Mirafiori, emerge un dato ancora più preoccupante: Stellantis spende più soldi per mandare via i suoi dipendenti, di quanti ne mette a disposizione per coloro che rimangono”. Infine l’ultima beffa: “Perfino l’aumento in busta paga appena pattuito, lo riceveranno i pochi fortunati che lavorano, mentre nulla avranno i cassintegrati che continueranno a ricevere l’importo erogato dall’Inps”.


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