Sciopero del venerdì
Venerdì. Giorno amato da chi sogna il weekend, temuto da chi deve prendere un treno, un autobus o un aereo. Perché ormai, in Italia, dire “venerdì” equivale sempre più spesso a dire “sciopero”. E anche oggi, 20 giugno, la tradizione è stata rispettata con rigore quasi liturgico: treni cancellati, voli sospesi, bus e tram a singhiozzo. La consueta celebrazione dello “Sciopero Generale Nazionale” è tornata a scandire le nostre agende come una voce fissa: pranzo, palestra, sciopero.
A Roma, la stazione Termini si è svegliata con monitor impietosi che annunciavano ritardi e cancellazioni “a causa dello sciopero del personale del gruppo Fs italiane e Italo”. La durata? Un sobrio 24 ore, dalle 21 di ieri sera alle 21 di stasera. Una scelta di cuore, quasi romantica: giusto il tempo per rovinare i piani di chi voleva partire in tranquillità, ma anche per dare un tocco di suspense all’inizio del weekend.
Milano, come da copione, non è stata da meno. Dalle 8.45 è scattato lo sciopero dei trasporti locali. L’ATM, sempre solerte, ha rassicurato i cittadini su X: “Le metropolitane restano aperte”. Ma attenzione: “alcune linee di bus e tram potranno subire deviazioni a causa delle manifestazioni”. Tradotto: se pensate di arrivare puntuali, vi conviene iniziare a camminare adesso. Con una fascia di garanzia dalle 15 alle 18, le ore restanti si trasformeranno in un’avventura urbana degna di Indiana Jones.
Ma non finisce qui, anche i cieli sono agitati
Ita Airways, la compagnia di bandiera, ha annunciato la cancellazione di 34 voli, di cui 32 proprio oggi, giornata dello sciopero. I passeggeri sono invitati – in perfetto stile burocratico – a consultare il sito web, chiamare il numero verde, o rivolgersi all’agenzia di viaggio. E se proprio non riuscite a volare, niente paura: potete ottenere un rimborso. Ma solo se il volo è stato cancellato o ha accumulato più di 5 ore di ritardo. Altrimenti vi tocca volare con la fantasia. Insomma, lo sciopero del venerdì è ormai un appuntamento fisso, quasi consolante. C’è chi ha il brunch, chi lo yoga, e chi lo sciopero dei trasporti. Un rito tutto italiano che unisce lavoratori e viaggiatori nella più prevedibile delle imprevedibilità. E mentre il Paese si blocca, una certezza rimane: venerdì prossimo sarà, molto probabilmente, di nuovo venerdì. E quindi, di nuovo sciopero.
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