Scontri in corteo pro Pal a Milano: 5 arresti
Fermati anche due minori, mentre un giovane comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida
Dovranno rispondere di resistenza aggravata le due ragazze che a breve compariranno nell’aula delle direttissime, al piano terra del Palazzo di giustizia di Milano, all’indomani della manifestazione pro Gaza davanti alla stazione Centrale, che è sfociata in guerriglia urbana. Le due sarebbero vicine all’area dei centri sociali.
Il fermo dei minori e l’aggravante
Fermati anche due minori, mentre un giovane comparirà davanti al giudice delle indagini preliminari per la convalida. Per lui le accuse sono di resistenza e lesioni aggravate. Nel suo caso si profila l’aggravante prevista dal “decreto sicurezza” che aumenta la pena per chi commette violenza o minaccia contro un agente di polizia. Nessuno deve rispondere di danneggiamento.
Davanti al Palazzo di giustizia sono schierati un paio di blindati della polizia per arginare l’eventuale presidio dei centri sociali.
Il Coisp sulla guerriglia a Milano
Sui fatti di Milano si è espresso in maniera dura il sindacato di Polizia Coisp. “Venticinque poliziotti del reparto mobile di Milano sono finiti in ospedale, altri trenta sono stati refertati per ferite più lievi; mezzi devastati, caschi spaccati da pietre lanciate con la forza e la mira di chi voleva uccidere. Altro che manifestazioni pro-Pal e per Gaza: questa è violenza organizzata, lucida, scientifica”, ha dichiarato in una nota Domenico Pianese, segretario del Coisp.
“Non è protesta, è un’aggressione allo Stato – ha aggiunto Pianese – e chi continua a giustificare o minimizzare se ne assume la responsabilità morale e politica. I colleghi sono stati bersagliati da oggetti contundenti come spranghe e pietre che hanno perforato perfino i caschi d’ordinanza. Uno di quei sassi, pochi centimetri più in basso, avrebbe spaccato la testa di un agente. Questo è tentato omicidio, non dissenso”.
Pesante l’affondo del segretario della sigla: “Questa non è militanza, è criminalità. Nessuna causa può diventare un lasciapassare per mettere a ferro e fuoco le città e colpire chi ogni giorno garantisce la sicurezza di tutti. È necessario introdurre immediatamente norme efficaci che prevedano pene certe per chi mette a rischio la vita dei poliziotti”.
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