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Da un Cristiano all’altro, la Juve fa la rivoluzione con Giuntoli

di Giovanni Vasso -

TURIN, ITALY - JULY 7: Cristiano Giuntoli at JTC on July 7, 2023 in Turin, Italy. (Photo by Daniele Badolato - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)


Da Cristiano a Cristiano. Da Ronaldo a Giuntoli. Dopo un tira e molla lungo un mese (e forse più, molto di più), la Juventus ufficializza il suo nuovo direttore sportivo. Anzi, il suo nuovo Football director. Dopo un tira e molla lungo quasi due mesi (ma forse meno), l’ormai ex diesse azzurro che ha portato Napoli e la sua squadra di calcio là dove, orfane di Maradona, ritenevano di non poter più arrivare, può gridare al mondo che sì, fin da piccolo, fin da quando giocava tra gli allievi del Prato, lui era, è stato, e sarà sempre juventino.

Ma l’arrivo di Cristiano Giuntoli alla Continassa merita di essere raccontato. Perché promette bene. E non solo perché le sue dichiarazioni, subito dopo la firma, consentono un attacco da libro Cuore e promettono strali da quella Napoli che non perdona il passaggio in bianconero. C’è un’intera letteratura, a proposito, che va da Altafini bollato “core ingrato” fino a Higuain più prosaicamente insultato con epiteti melmosi.

La grande novità sta nel fatto che la Juventus vuole ripartire. Ricominciare a macinare vittorie, successi, a collezionare trofei. Ma la scelta di John Elkann tradisce una visione delle cose, quasi una filosofia si potrebbe dire, distante mille miglia da quelle che hanno caratterizzato la gestione del cugino Andrea Agnelli. Di Giuntoli si sa, fin dai tempi di Carpi, che si tratta di uomo capace di costruire squadre vincenti e convincenti con pochi spicci. Aurelio de Laurentiis lo ha capito prima degli altri. E oggi si gode gli ultimi (e più dolci) frutti del lavoro del suo diesse. Kim è già andato al Bayern a suon di milioni. Osimhen sta facendo impazzire tutti e il Napoli può ragionevolmente chiedere (almeno) 150 milioni per il suo cartellino. Ma il capolavoro è stato aver scovato l’ultimo, grandissimo, talento dell’Est, Kvaratskhelia. Comprato a 11, per Transfermarkt oggi vale almeno 85 milioni, figuratevi quanto può valere per Adl. Insomma, Giuntoli sa trovare (e soprattutto prendere) campioni scovandoli fuori dai riflettori.

E questo è un bene. Soprattutto per chi ha bisogno di tenere i conti in ordine. Ma non è tutto qui. Anche perché la Juventus non è interessata a fare plusvalenze ma deve assolutamente tornare tra i grandi. Non solo in Italia ma in Europa. Per farlo c’è bisogno di un cambio radicale. E Giuntoli può essere l’uomo giusto. Già, perché il nuovo Football director della Juventus ha un altro talento. Quello di saper fare ordine e di saper vendere gli esuberi. Al Carpi, raccontano, fece tabula rasa prima di allestire una squadra capace di conquistare quattro promozioni in sei anni, dalla D alla A.

A Napoli, insieme a Luciano Spalletti, ha saputo riconoscere la necessità di “dismettere” i senatori della squadra, costruendo da zero una formazione che, partita tra critiche e veleni, ha saputo regalare ai suoi tifosi la gioia di uno scudetto che mancava da oltre trent’anni.

Alla Continassa, Giuntoli troverà uno spogliatoio foltissimo, deluso e sfiduciato dopo un’annata horror. E, a quanto pare, avrà mano libera su tutto. Da Cristiano a Cristiano. Da Ronaldo a Giuntoli. La nuova Juve di John Elkann ha individuato il suo top player. E ora punta ad aprire una nuova era.


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