Cronaca

Ad Arezzo 40 intossicati, 4 bambini in camera iperbarica

di Redazione -


Intossicazione da monossido di carbonio per una quarantina di persone, con 13 ricoverati in ospedale, di cui 5 bambini. E’ finito così il pomeriggio di festa nel giorno dell’Epifania nelle sale della chiesa parrocchiale di Pergo, frazione del comune di Cortona, in provincia di Arezzo, dove un centinato di persone tra adulti, bambini e ragazzi erano in attesa dell’arrivo della Befana che avrebbe portato dolciumi ai più piccoli nelle tradizionali calze. In programma c’erano anche la tombola e una recita. Spetterà ai vigili del fuoco in base agli accertamenti individuare da dove è stata originata la fuga di gas.

“Abbiamo visto i bambini accusare malori e a quel punto c’è stato il panico e abbiamo aperto subito le porte per aerare i locali”, ha raccontato il parroco, don Piero Sabatini. E subito sono scattati i soccorsi con l’arrivo dei vigili del fuoco. I mezzi e il personale sanitario del 118 della Asl Toscana sud est, con il gruppo maxiemergenza di Arezzo, sono stati attivati rapidamente per prestare soccorso alle persone che presentavano sintomi da intossicazione da monossido di carbonio nella chiesa.

All’arrivo dei mezzi di soccorso 27 persone sono state visitate dal 118: 11 di loro sono state trasportate verso gli ospedali di Arezzo, Grosseto, Cortona e Firenze Careggi. Dei 5 bambini, inizialmente 2 sono stati trasferiti nella camera iperbarica di Grosseto con l’elisoccorso Pegaso così come un adulto; un altro adulto è stato ricoverato a Careggi con l’ambulanza in quanto presentava una sintomatologia più importante che ha richiesto accertamenti più accurati e il ricorso alla camera iperbarica. Gli altri 3 bimbi e 3 adulti sono stati portati all’ospedale di Arezzo e 3 adulti all’ospedale della Fratta di Cortona.

Alcuni dei pazienti, fa sapere la Asl, si sono recati autonomamente agli ospedali di Nottola, Cortona e Arezzo, tutti senza rilevanti problemi respiratori. Al pronto soccorso di Arezzo sono stati visitati 4 adulti e 3 bambini, al pronto soccorso di Cortona 12 adulti e 14 bambini, al pronto soccorso di Nottola 3 adulti.

Un episodio simile era avvenuto sempre nella chiesa di Pergo il 1 dicembre del 2022, quando un gruppo di persone stava partecipando a un incontro di catechismo quando iniziarono ad accusare malori. Anche in quel caso accorsero i vigili del fuoco e due persone – il parroco e una fedele – furono soccorsi e portati in ospedale per una lieve intossicazione da monossido di carbonio. Da allora l’impianto di riscaldamento della parrocchia era stato revisionato e certificato.

Alcuni dei pazienti, fa sapere la Asl, si erano recati autonomamente agli ospedali di Nottola, Cortona e Arezzo, tutti senza rilevanti problemi respiratori. Al pronto soccorso di Arezzo sono stati visitati 4 adulti e 3 bambini, al pronto soccorso di Cortona 12 adulti e 14 bambini, al pronto soccorso di Nottola 3 adulti.

Un episodio simile era avvenuto sempre nella chiesa di Pergo il 1 dicembre del 2022, quando un gruppo di persone stava partecipando a un incontro di catechismo quando iniziarono ad accusare malori. Anche in quel caso accorsero i vigili del fuoco e due persone – il parroco e una fedele – furono soccorsi e portati in ospedale per una lieve intossicazione da monossido di carbonio. Da allora l’impianto di riscaldamento della parrocchia era stato revisionato e certificato.

Con il passare delle ore, 4 bambini sono stati trasferiti nella scorsa notte all’ospedale fiorentino di Careggi, dove sono trattati con la camera iperbarica. Nello stesso ospedale è ricoverato anche un adulto che aveva manifestato malesseri importanti.

Complessivamente sono state oltre una quarantina le persone che hanno manifestato, sia pure in forma lieve, sintomi da intossicazione da monossido di carbonio – probabilmente a causa di un difetto nell’impianto di riscaldamento – e che hanno fatto ricorso ai pronto soccorso dopo malori e svenimenti. All’ospedale San Donato di Arezzo tutti gli adulti che si sono presentati nel tardo pomeriggio del 6 gennaio sono stati dimessi. Dei 6 bambini rimasti ricoverati all’ospedale Donato è prevista a breve la dimissione dopo la visita di controllo. All’ospedale della Fratta di Cortona i pazienti sono stati tutti dimessi nella serata del 6 gennaio.

I pazienti che si erano recati da soli nei vari pronto soccorso sono tornati a casa: si tratta di 9 adulti e 17 bambini. Anche all’ospedale Misericordia di Grosseto i pazienti sono stati tutti dimessi.

Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, che oltre ad esprimere vicinanza alle famiglie rimaste intossicate, si è appellato agli inquirenti “affinché vengano chiariti gli interventi effettuati dopo il caso il precedente caso del dicembre 2022”.

“Il pensiero va innanzitutto ai più piccoli che si trovano ricoverati, auspicando che presto possano tornare a casa – ha dichiarato il sindaco – E’ davvero spiacevole che un momento che doveva essere di festa, si sia trasformato in una situazione così angosciante. Ringrazio i soccorritori e tutto il personale sanitario, le forze dell’ordine e di protezione civile per l’efficienza dimostrata. Sabato pomeriggio, appena sono stato informato dell’accaduto, mi sono recato sul posto insieme alla Polizia municipale. Ringrazio i Vigili del Fuoco che ora hanno il compito di stabilire le esatte cause dell’accaduto. Di certo non è tollerabile che episodi del genere si verifichino a poco più di un anno da una vicenda simile. Chiedo che venga fatta piena luce e che si prendano tutte le misure del caso per il bene della comunità locale”.

Il sindaco di Cortona già all’indomani del primo episodio, accaduto a Pergo nel dicembre del 2022, espresse un richiamo sull’importanza della manutenzione e sul corretto utilizzo degli impianti di riscaldamento. “Dalle dichiarazioni di queste ultime ore si apprende che dopo quell’episodio sono stati fatti degli interventi e che il nuovo sistema sia stato anche certificato – dichiara il primo cittadino – Chiedo allora che i suddetti tecnici forniscano tutte le spiegazioni del caso, chiedo inoltre che i luoghi vengano protetti e che lo stato degli impianti venga analizzato nel più breve tempo possibile, al fine di comprendere le esatte cause del malfunzionamento. È stata colpita una comunità intera e l’Amministrazione comunale, di concerto con gli inquirenti, è pronta a fare tutti i passi necessari per tutelare le persone e le famiglie, in ogni sede”.




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