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Al via a L’Aia le udienze sulle accuse di genocidio a Israele

di Redazione -


Al via le udienze della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia sulla “plausibilità” delle accuse di genocidio mosse dal Sudafrica a Israele per la condotta delle forze di attacco del Paese guidato da Benyamin Netanyahu nella Striscia di Gaza.

Il Sudafrica ha l’appoggio del Brasile, mentre gli Stati Uniti si oppongono, pur stigmatizzando da tempo la necessità di interventi di contrasto alle milizie di Hamas che non coinvolgano i civili palestinesi.

La decisione iniziale della Corte è prevista non prima di due settimane e potrebbe prolungarsi fino a due mesi, il verdetto potrebbe essere atteso anche per anni e finanche disatteso da Israele, come avvenuto in passato ad opera di altri Stati, per esempio gli stessi Usa.

La Corte internazionale di giustizia non ha il potere di avviare procedimenti giudiziari o di rendere esecutive le sue sentenze, anche se le sue pronunce hanno un certo peso nella comunità internazionale. Una condanna per genocidio, infatti, rivestirebbe un impatto enorme sulla posizione di Israele sulla scena internazionale.

In proposito, funzionari del ministero della Giustizia dello stato ebraico hanno detto ad Haaretz che non si prevede che la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aia chieda un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, anche se potrebbe emettere ingiunzioni contro Israele.

I giuristi hanno spiegato che dopo le udienze di giovedì e venerdì all’Aia, che esamineranno l’accusa sudafricana di genocidio contro Israele nel suo operazioni a Gaza, il tribunale potrà chiedere ad Israele di consentire gli aiuti umanitari nella Striscia, di avviare un’inchiesta indipendente o di consentire ai palestinesi sfollati di tornare nel nord di Gaza. Al riguardo, i funzionari del ministero della Giustizia hanno aggiunto che esiste una possibilità molto reale che la Corte mondiale accolga le richieste del Sudafrica ed emetta una sorta di ingiunzione contro Israele.


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