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Allarme fentanyl, Mantovano: “Grande attenzione al dark web”

di Martina Melli -


Si è tenuta oggi a Palazzo Chigi la conferenza di aggiornamento delle attività previste dal Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici, approvato lo scorso 13 marzo. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano ha dichiarato: “Oggi abbiamo fatto una prima verifica del lavoro svolto fino qui, come facciamo per i principali dossier, perché non si tratti di uno spot iniziale vanno fatte verifiche in corso d’opera. La maggiore attenzione sta facendo emergere un fenomeno che in Italia non ha la consistenza e gli effetti devastanti che ha in altre parti del mondo, ma che comunque esiste anche da noi”.
I casi di abuso di fentanyl, l’oppiode sintetico 80 volte più potente della morfina conosciuto anche come “droga degli zombie”, in Italia stanno aumentando. In Aumerica questa sostanza, comunemente utilizzata nelle sale operatorie o nelle terapie del dolore dei malati terminali, ha causato una vera e propria strage, con oltre 100 mila morti registrati ogni anno.
Alla conferenza ha presenziato anche il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani che ha annunciato una campagna promossa dall’Italia in 319 sedi di rappresentanza: “Stiamo lavorando in perfetta sintonia con i nostri alleati internazionali per contrastare l’uso delle droghe sintetiche; questa minaccia è stata all’ordine del giorno della riunione del G7 dei ministri degli Esteri a Capri. Abbiamo stabilito una collaborazione operativa contro la produzione e la diffusione”. Tajani ha poi evidenziato come la collaborazione con Mantovano e l’Interno, passi da un dialogo con gli Stati Uniti.
Particolarmente significative le parole spese dal capo della Farnesina nel sottolineare la centralità delle comunità di recupero nell’aiutare le persone finite nel baratro delle dipendenze a uscirne e a tornare nel mondo del lavoro.
La lotta alle dipendenze, ha rimarcato il ministro, rappresenta “una priorità per il governo: abbiamo il compito di recuperare ogni persona. Riteniamo importantissimo il lavoro delle comunità di recupero. Ogni uomo o donna recuperato diventa un testimone di come si può uscire dal tunnel che provoca sofferenze alle famiglie. Il governo mette sempre al centro il recupero della persona: sono cittadini che hanno bisogno di aiuto. Si tratta di una grande battaglia di libertà”.
Il sottosegretario Mantovano ha posto l’accento sul ruolo del dark web, spiegando come sia il canale principale per reperire la sostanza.
Proprio nel monitoraggio del dark web non a caso, sono impegnatissime le forze dell’ordine e l’Intelligence che seguono i flussi finanziari riconducibili al traffico del fentanyl e i percorsi che dalla Cina arrivano al Brasile, passando per il Messico e arrivando fino a noi.
L’oppioide infatti viene spacciato tendenzialmente via internet, “soprattutto su siti cinesi con recapito a mezzo poste e pagamento con criptovalute per renderle non tracciabili”.
“Questo rende le indagini e l’attivita’ di intelligence molto complesse e dovrebbe renderci tutti – a cominciare dalle famiglie – molto attenti nel verificare che gli adolescenti evitino di utilizzare questi siti”, ha concluso Mantovano.
La diffusione del fentanyl nel dark web può avvenire in vari modi, sia tramite prescrizioni vere e proprie (essendo di fatto un antidolorifico ampiamento utilizzato), senza prescrizioni o addirittura con denominazioni mascherate come “China white”.
Sabrina Rossi Strano, presidente dei tossicologi forensi, riferendosi alle tendenze e agli utilizzi di questa droga sintetica, ha parlato anche di poliabuso, ovvero dell’assunzione di sostanze (tra cui il fentanyl) miscelate tra loro. “Per i casi di intossicazione acute letali, quindi nei casi di autopsie, per i dati 2023 sono emersi solo 4 casi in cui era presente anche il Fentanyl, solo in un caso è stato la causa principale del decesso”, ha spiegato la presidente. Dunque nel 2023 quattro persone sono morte per un’overdose legata all’oppioide di cui però solo una causata completamente dal fentanyl.
Tra le molte strategie adottate il lavoro di collaborazione tra Ministero dello Sport e istituti scolastici, dotati di schede informative e lavagne elettroniche con messaggi dedicati alla conoscenza e alla prevenzione del pericolo fentanili. Importante anche la sinergia tra ministero della Salute e forze dell’ordine: ogni pattuglia verrà dotata di scorte di naloxone, l’antidoto in formato spray con cui è possibile inibire gli effetti mortali del fentanyl come l’insufficienza respiratoria.


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